Categorie: Familia et Mens

Fidanzamento e purezza, vale davvero la pena?

Cara Redazione, sono una mamma di tre ragazzi che fa il possibile per vivere una vita davvero cristiana e trasmettere così anche ai suoi figli certi importanti valori. Inutile dire che al giorno d’oggi il compito è particolarmente arduo e delicato, e mi accorgo che, per voler dire le cose come stanno secondo la morale cristiana, spesso si aprono con loro lunghe polemiche o peggio lunghi silenzi. In coscienza però, come madre, non mi sento di tacere e non voglio che, per ignoranza, vengano travolti dai tanti pericoli in cui si possono trovare i giovani d’oggi. In particolare, vorrei trovare gli argomenti e le parole più adatte per spiegare bene loro il valore della purezza ed eventualmente, ormai hanno 16, 18 e 21 anni, del fidanzamento cristiano. Il più piccolo ad esempio mi ha chiesto se abbracciare e baciare la propria fidanzata “secondo la Chiesa” è peccato. Cosa avrei dovuto rispondergli? Vorrei un consiglio su questo perché sono sicura che le mie spiegazioni, che cerco di dare secondo l’insegnamento di sempre della Chiesa, saranno considerate esagerate e susciteranno in loro le solite conclusioni: che la Chiesa è chiusa e antiquata ed è per questo che tanti si allontanano dai Sacramenti!
– Giorgia T. –




Purtroppo nella società d’oggi, così infarcita solo di cultura protesa verso l’immanentismo che è vera sottocultura, non si capiscono più i valori dello spirito, né la Morale cristiana, né il fine per cui viviamo che è la Vita eterna.

Basta che soddisfiamo i sensi e ci sembra di stare a posto. Certo è difficile parlare con i ragazzi d’oggi visto che a · scuola, fin dalla prima infanzia, invece di assorbire i valori basati sulle virtù cristiane basati sull’esempio di Gesù, della Madonna e dei santi, SI propongono come valori la trasgressione, il relativismo, la libertà assoluta di fare ciò che si vuole, anche di decidere il proprio “orientamento sessuale”, di decidere quando morire con l’eutanasia e quando e se far vivere gli altri con il “pro choice”, riguardo all’aborto.

La vigilanza è d’obbligo ma se tutto il mondo va verso la sua dissoluzione è molto difficile strapparne i giovani che ne sono più attratti ed assorbiti. Tuttavia Gesù ha detto: lo prego per loro, non prego per il mondo (Gv 17,9). I suoi ragazzi dovrebbero capire che bisogna vivere contro corrente perché il mondo oggi è molto negativo e dissoluto rispetto al messaggio cristiano che è la verità ultima su tutte le cose, donataci da Cristo. Un bacio, per rispondere al ragazzo che le farebbe la polemica, può dissolvere tutt’intera la purezza perché dato con passione irrazionale può pervadere tutte le facoltà sensibili e corrompere così la purezza del corpo. Spesso poi da baci troppo passionali si passa facilmente oltre, non ci si controlla più e si conelude con … il resto. Non è la Chiesa che impedisce certe “libere” espressioni d’amore, è il buon senso, perché a sedici anni si è ancora troppo giovani per gestire un rapporto completo che è riservato alla maturità affettiva ed alla stabilità e progettualità del rapporto, previsto dal Matrimonio.

Questo non significa che i giovani non debbano conoscersi ed interagire, ma c’è modo e modo. Mettere davanti sempre il sesso è come voler giungere al traguardo senza aver prima fatto tutto il percorso precedente previsto per conseguire il premio.

L’amore è una cosa molto delicata, come un fiore. Il fiore ci impiega il suo tempo a maturare prima dallo stelo, poi con i primi petali verdi, poi dischiudendosi in tutta la sua bellezza e producendo anche il suo frutto finale dopo il fiore: tutto però secondo i tempi stabiliti. La Chiesa non nega semplicemente, ma riconosce la bontà di tutti i processi graduali imposti dal Creatore a tutta la creazione, uomini compresi.

Vivere nella grazia di Dio: è questa la cosa più equilibrata che possiamo insegnare ai nostri ragazzi. Tutti hanno una coscienza, oltre che un’ educazione cristiana. San Pio da Pietrelcina diceva che «non c’è nessuno che sia in peccato grave che non lo sappia da se stesso». Dio avverte sempre nel profondo del cuore, con il rimorso, la coscienza del peccatore. Non abbandona le pecore in mezzo al deserto, ma le va a cercare. Questo è il suo modo principale di cercarle: far loro sentire il rimorso di coscienza per il peccato commesso. Abbiamo fiducia quindi: Cristo ha vinto il mondo!




di Massimo Francini (Fonte: stellamatutina.eu)

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