È salito a 27 il bilancio aggiornato delle vittime del super-tifone Hagupit, ribattezzato dai filippini “Ruby”, che in queste ore sta lasciando il Paese dopo aver sfiorato la capitale senza aver provocato gravi danni. Nell’arcipelago si respira un’atmosfera di sollievo, per il numero di morti e di danni tutto sommato contenuto rispetto alle devastazioni provate da Yolanda poco più di un anno fa. Il maggior numero di decessi si è registrato sull’isola orientale di Samar, dove il tifone ha toccato terra con venti fino a 210 km/h. In una nota inviata ad AsiaNews
Jing Rey Henderson, responsabile della National Secretariat for social Action – Justice and Peace, Nassa, ringrazia la Madonna perché ieri, nella sua festa, “ci ha risparmiato ulteriori sofferenze”. Vi sono stati danni, aggiunge l’esperta, ma “eravamo pronti” e “sono stati contenuti”.Muovendosi verso ovest Hagupit ha perso forza e intensità, scongiurando ulteriori danni. Nel fine settimana decine di migliaia di persone, in particolare gli abitanti delle aree più povere della costa, hanno trascorso la notte nei centri di evacuazione, in attesa del passaggio della tifone. Questa mattina sono potuti rientrare nelle loro case.
Scuole e uffici governativi, chiusi ieri, oggi hanno ripreso la loro regolare attività; riaperti anche i mercati finanziari e le principali strutture amministrative. Fonti della Croce rossa sottolineano che il numero delle vittime potrebbe aumentare nelle prossime ore, quando sarà completata la mappatura di Samar e delle altre aree più colpite.
Intanto la Caritas filippina (Cbcp/Nassa) ha promosso una prima fase di intervento, per fronteggiare una situazione che resta in ogni caso di emergenza. I vertici dell’associazione sono in contatto con le diocesi interessate dal passaggio di Ruby, attraverso le quali si procederà alla distribuzione di aiuti e beni di prima necessità. La Chiesa continua a mantenere aperte le parrocchie, i seminari, i conventi e le scuole per ospitare gli sfollati, ai quali garantisce anche cibo e acqua.
In prima linea nell’opera di assistenza le diocesi di Palo, Calbayog, East Samar, Cebu, assieme a Caritas Manila; decine di migliaia i pacchi contenenti generi di prima necessità già consegnati alla popolazione. Intanto la vita sta tornando alla lenta normalità nelle aree colpite dal passaggio del tifone, anche se restano restrizioni ai voli – per lasciare via libera ai mezzi militari impegnati nei soccorsi – e sono sospesi i collegamenti via mare per la chiusura dei porti. Fonte: asianews.it
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