“Meriam e’ libera e sta tornando a casa”. Lo ha confermato alla Bbc uno degli avvocati di Meriam Yahia Ibrahim, la 27enne sudanese cristiana, madre di due figli di cui uno partorito in carcere a , dove era rinchiusa da febbraio scorso. La donna era stata condannata all’impiccagione per apostasia.
Nei giorni scorsi la Commissione nazionale per i Diritti umani sudanese aveva parlato di “ sentenza in contrasto con la Costituzione, che prevede la liberta’ di culto”, facendo intuire che una decisione sul caso fosse imminente. Oggi la sentenza e’stata annullata dalla Corte d’appello. “Siamo molto felici e ora stiamo andando da lei”, ha aggiunto il legale.
La donna si trovava nel carcere di Khartoum con Maya, la figlia da poco partorita e il figlio Martin, di 20 mesi. Per la sua liberazione era stata indetta una mobilitazione internazionale con il coinvolgimento di autorità civili e religiose di tutto il mondo per invocare il rispetto della libertà religiosa e la necessità di dialogo.
Figlia di musulmano (in realtà cresciuta dalla sola madre, di fede cristiana ortodossa), Meriam ha sposato un cristiano. Il suo matrimonio era stato considerato illegale dal tribunale di Khartoum. Per questo era stata condannata anche a 100 frustate per adulterio.
Qualche giorno fa la Commissione nazionale per i Diritti umani sudanese aveva definito la condanna a morte di Meriam una sentenza in contrasto con la Costituzione, che prevede la libertà di culto. In precedenza Meriam era stata liberata dalle catene per ordine dei medici. A cura di Redazione Papaboys