Novembre e Giubileo sono stati due momenti ecclesiali che hanno avuto in comune una parola che sui nostri giornali non appare mai: suffragi per le anime del purgatorio. Un linguaggio che pare antico. La Chiesa militante e quella trionfante che pregano per quella purgante. Per molti è un linguaggio morto che non dice nulla, come certi santini impolverati nei libri di preghiera sulle bancarelle dei mercatini. In molti contesti odierni queste parole sono strane: le vedono un po’ come essere vegani. Si viene rispettati ma rimane una “cosa” esterna.
Bisogna riconoscere che queste parole sono per chi ha fede. Un articolo su Dio, sul cristianesimo, può leggerlo chiunque, anche un ateo.
Ma parlare di purgatorio, suffragi, chiesa trionfante e militante ha bisogno di fede. Fede vera. Come parlare di Avvento: non basta la fede adulta. Quella matura, quella che ha da dire qualcosa al mondo, quella che ha i suoi paletti, le sue sicurezze e che è anche un po’ umile perché dice di avere qualche ombra ma solo per far risaltare meglio la loro luce. Qui ci vuole la fede vera, quella dei bambini.
Perché si tratta di parlare di cose che nessuno sa più e di saperle riascoltare. Come fanno i bambini che ascoltano tutto a bocca aperta perché non sanno nulla e tutto è sempre per la prima volta.
Qui ci vuole una fede vera, da bambini che hanno come unica arma , il papà. Come unico amore, la mamma. Come unica fede, quello che loro dicono.
Perché noi siamo una strana chiesa militante e se non ci facciamo piccoli non lo capiamo.
Finisce l’anno della misericordia e comincia di nuovo il tempo dell’attesa.
Mi rendo conto che ho fatto seminari, incontri, ritiri, preghiere, tentativi, di e sulla misericordia e mi sono dimenticato di avere misericordia su di me, per me. Per questo, forse, finisce l’anno della Misericordia ma la Chiesa ci dona ancora tempo, quello dell’Avvento. Un tempo strano, un tempo umile, per umili. Perché in terra si può solo stare in attesa che qualcuno pensi a te. Ed è un proseguire l’idea di novembre, del Giubileo, dei suffragi: la verità per cui in paradiso ci si entra solo in due. Ci entri solo se qualcuno che è già lì dice: questo lo conosco, quando eravamo sulla terra mi ha fatto del bene, fatelo entrare. Solo gli amanti entrano in paradiso.
Finisce il Giubileo della Misericordia e lì dietro inizia l’Avvento. In pratica, inizia con la festa di Cristo Re. Che strano Re è Gesù. Che mette la festa della sua regalità alla fine del mese dei morti, non dopo Pasqua o Natale. Perché Gesù deve sempre regnare lì dove i re della terra non regnano.
Nel vangelo più di una volta i suoi contemporanei rimangono delusi da questo Regno di Dio che non arriva e invece è già là. Perché c’è qualcosa di meraviglioso di questo Dio che non molla mai. Ed è che un vero re – se lo imparassero i nostri politici… – non è re solo sul trono ma accanto ad ogni suo suddito. Soprattutto nel momento del dolore, della fatica e della piccolezza.
di Don Mauro Leonardi
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