“Anzitutto ‘Umano’: cosa significa – spiega la nota che accompagna l’iniziativa – essere umani oggi, in una società che oscilla tra individualismo e voglia di comunità? È possibile pensare diversamente l’umano e vivere questa differenza come testimonianza? Un umano relazionale, dove l’altro non è uno strumento o un ostacolo, e aperto all’infinito, al Mistero. La seconda parola è ‘Chiesa’, il popolo di Dio che cammina assieme, con la vocazione dell’accoglienza, della cura e dell’annuncio”. “La parola centrale – prosegue – è ‘Gesù’, Figlio e Fratello, che riduce e annulla la separazione tra l’uomo e un Dio che non è legge, ma padre misericordioso; è la Verità che è anche via e vita, da percorrere verso la pienezza della nostra umanità”. ‘Partecipazione’ è invece “una delle parole chiave dell’era digitale, ma è soprattutto lo stile che ha praticato Gesù, che invitava a prendere parte con lui del cammino di salvezza, come collaboratori e testimoni che avendo visto e gustato possono a loro volta trasmettere. Nessuno nella fede è solo spettatore. Partecipare al Convegno di Firenze non vuol essere assistere a un evento, ma con-venire, ritrovarsi e riconoscersi nel cammino comune da parte del popolo di Dio”. Infine ‘Firenze’, “culla dell’Umanesimo, luogo dove la spiritualità s’incarna nella bellezza dell’arte e dove diventa manifesta la grandezza che può raggiungere l’uomo quando è aperto al mistero”.
Nessuno nella fede è solo spettatore, è il filo conduttore della preparazione del Convegno ecclesiale, che lancia questa iniziativa partecipativa dopo il successo ottenuto con la raccolta dei racconti delle esperienze significative compiute negli ultimi anni in Italia da diocesi, parrocchie, associazioni, movimenti, istituti religiosi e facoltà teologiche. “Le oltre 200 schede pervenute sono già pubblicate sul sito del Convegno – spiega Chiara Giaccardi, docente di antropologia e sociologia dei media all’Università Cattolica di Milano – e costituiscono una risposta forte e articolata alle sfide che ci pone il presente. Ora vogliamo dare nuovamente voce al territorio”. “Nello spirito dell’Invito al Convegno – rimarca monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio Cei per le Comunicazioni sociali – con il concorso per l’individuazione del logo vogliamo sottolineare l’importanza della partecipazione di tutti nel cammino di preparazione al Convegno. Il coinvolgimento attivo del territorio è lo stile con cui abbiamo avviato questo cammino anche attraverso l’uso dei canali di comunicazione digitale”. Dopo il 21 novembre 2014, data di chiusura del concorso, sulla pagina Facebook ufficiale del Convegno (www.facebook.com/firenze2015) verranno pubblicate tutte le proposte pervenute; le migliori 10, selezionate dalla Giuria tecnica, saranno sottoposte al voto social nella settimana dal 24 al 30 novembre 2014. Infine la Presidenza del Comitato giudicherà la migliore fra le tre proposte più votate. Info: www.firenze2015.it Fonte: Agensir
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