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Flop totale della Legge Cirinnà (paghiamo noi cittadini): in 2 mesi 12 matrimoni tra uomini

Altre notizie dal gaio mondo gay: dopo l’eroina trans arriva il supereroe gay; la NBA pretende bagni trans; Londra capitale del sesso libero e (quindi) del ritorno della sifilide

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È entrata in Senato a ottobre 2015, ne è uscita come legge il 12 maggio 2016 sotto le campane a festa del Pd e della madrina del testo, la senatrice del Pd Monica Cirinnà, che aveva definito la giornata una «svolta storica» per il diritti del Paese. E con il premier Matteo Renzi su Facebook a ricordare i tantissimi omosessuali che non stavano «più nella pelle» e che finalmente si sarebbero potuti unire in matrimonio. Ma più che un esercito, per ora quella dei promessi sposi sembra una pattuglia. Una lista da poco più di 500 persone nelle grandi città. Dove solo dodici coppie sono corse in comune appena varata la legge a giurarsi amore (ma non fedeltà) eterno, si legge su “Il Giornale”.

FLOP ANNUNCIATO DELLA LEGGE CIRINNÀ
I conti li ha fatti Panorama, fotografando la situazione a due mesi dall’entrata in vigore della Cirinnà, il 29 maggio, in otto città italiane, le stesse che sono state spesso in prima linea a sventolare la bandiera arcobaleno quando la legge era ancora all’esame del Parlamento. Dove i sindaci, area Pd e centrosinistra, prima di scendere in piazza per difendere le unioni civili, hanno ingaggiato un braccio di ferro con i prefetti pur di registrare le nozze gay anche in mancanza della legge, e poi si sono stracciati le vesti quando la stepchild adoption, la possibilità per le coppie omosessuali di adottare il figlio biologico del partner, è stata stralciata.

A TORINO È STATA CELEBRATA UNA SOLA UNIONE CIVILE
A Roma, il sindaco M5s Virginia Raggi dovrebbe unire civilmente la prima coppia gay il 22 settembre, dopo essere stata incalzata dalle reti per i diritti civili affinché il Campidoglio pubblicasse sul sito l’iter da seguire. Ora in lista d’attesa ci sono 111 cerimonie prenotate, di cui 109 da parte di coppie gay. A Bologna, a luglio sono state celebrate le nozze tra Deborah ed Elena, e nei prossimi mesi attendono di unirsi civilmente 111 coppie gay. La città dove si registra il boom di richieste è Milano, con 220 coppie prenotate, ma ci sono già state sei cerimonie. A Pisa, ancora niente nozze omosex; a Firenze si sono sposate appena due coppie. A Napoli primi e finora unici a unirsi in comune sono stati Danilo e Antonello, e a prenotarsi sono state appena 4 coppie. Va detto che la legge è entrata in vigore due mesi fa, ma solo il 29 luglio è arrivato il decreto attuativo ponte che ha dato effettivamente via libera alla nuova procedura dettando le linee guida ministeriali da seguire per le celebrazioni. Nel mezzo c’è stato lo scontro tra i sindaci obiettori e la stessa dem Cirinnà, che si è scagliata contro chiunque «si rifiuti di applicare una legge dello Stato», in primis contro il primo cittadino di Trieste Roberto Dipiazza restio a concedere la sala dei matrimoni per le unioni civili.

DOPO L’EROINA TRANSGENDER ARRIVA IL SUPEREROE GAY
Negli Stati Uniti, dopo Chalice, il primo supereroe transgender, arriva anche il supereroe gay. L’emittente televisiva statunitense, The CW Television Network (CW), ha annunciato infatti la prossima programmazione di una nuova miniserie che avrà come protagonista un supereroe dichiaratamente gay.
La serie, intitolata The Ray, prende spunto dal progetto Multiversity di Grant Morrisson, che presenta personaggi provenienti da tutte le 52 terre alternative del DC Universe. […]
L’annuncio da parte di CW del supereroe gay rientra nell’oramai monotono piano globale di “normalizzazione” dell’omosessualità. Tutti i media, in special modo quelli rivolti ai giovani e ai giovanissimi, sono “precettati” a creare un clima favorevole a tale processo.
(Osservatorio Gender, 26 agosto 2016)

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NBA PRO-GAY
In North Carolina è in vigore una norma che consente di utilizzare i bagni pubblici secondo il sesso della nascita e non secondo l’identità di genere. E dunque un transessuale nato maschio ma che poi si è operato dovrà giustamente recarsi solo nelle toilette dei maschi.
La NBA (National Basketball Association) ha fatto sapere che per protesta contro questo Stato probabilmente sposterà l’Nba All Star Game, previsto a Charlotte (North Carolina). «Abbiamo dialogato con numerosi gruppi sia cittadini che nazionali, ma non appoggiamo la versione attuale della legge», hanno spiegato i responsabili dell’NBA, «Noi rimaniamo legati ai nostri principi di inclusione, rispetto reciproco e pari tutele per tutti».
(Gender Watch News, 24 agosto 2016)

OMOSESSUALITÀ: LONDRA CAPITALE DELLA SIFILIDE IN EUROPA
Negli stessi giorni in cui due eminenti studiosi statunitensi hanno pubblicato uno degli studi scientifici più rigorosi compiuti finora, riguardanti i concreti e gravissimi rischi per la salute derivanti dall’assunzione di uno stile di vita omosessuale, il Servizio Sanitario Britannico lancia l’allarme sifilide per la capitale Londra a causa della sempre maggiore diffusione di disordinate abitudini sessuali.
Secondo un recente report redatto dal Public Health England, nel 2015 c’è stato infatti un vero e proprio boom di infezioni, con la malattia diagnosticata a 2.811 londinesi, vale a dire il 56% di tutti i casi dell’Inghilterra, pari a 5.042.
Come scrive Italia Oggi, riportando la notizia: “La percentuale di infezioni riscontrata a Londra è più di tre volte superiore a quella delle altre zone della Gran Bretagna e rispetto al 2010 l’incremento dei casi di sifilide è aumentato del 163%, con un balzo del 22% tra il 2014 e lo scorso anno”.
La sifilide è un’infezione a trasmissione sessuale e la sua diffusione ha avuto inizio, a partire dagli anni Novanta, soprattutto nella popolazione omosessuale, nonostante alcune infezioni siano state riscontrate anche negli eterosessuali, dove tuttavia i casi rimangono marginali e stabili.
“Il 90% dei casi diagnosticati nel 2015 – continua Italia Oggi – riguarda gli omosessuali, nonostante rappresentino solamente il 2% della popolazione adulta della capitale britannica, con un aumento del 232% nell’ultimo lustro. L’età media delle persone infettate è di 36 anni, il 74% sono bianchi e il 44% sono nati nel Regno Unito”.
Lo studio del Public Health England mette in evidenza come la sifilide sia, in realtà, solo la punta dell’iceberg di quella che è una vera e propria catastrofe sanitaria per la popolazione omosessuale londinese: “il report dell’agenzia mette in luce come a Londra tra gli omosessuali siano in aumento anche altre malattie a trasmissione sessuale, come la shigellosi e il Linfogranuloma venereo, il che indica la diffusione di comportamenti sessuali a rischio, come avere rapporti con più partner, senza il preservativo e sotto l’effetto di droghe”.
La capitale del Regno Unito registra il triste primato di essere la città europea con il più alto tasso di infezione di sifilide sebbene il trend sia in crescita in tutta Europa: “lo scorso anno a Londra si è registrato un tasso di infezione di 32,9 casi su 100.000 abitanti. Per far capire la gravità della situazione, in Europa, dove la sifilide è in aumento soprattutto tra gli uomini adulti, il tasso (nel 2014) è stato di 5,1 casi ogni 100.000 abitanti, 24.541 in tutto, secondo i dati contenuti nell’ultimo rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). L’Italia, invece, è in controtendenza: dal 2010 ha registrato un calo importante dei casi, soprattutto dopo il picco (1.236) del 2013, arrivando a 388 nel 2014 e segnando così il tasso europeo più basso in assoluto, con 0,6 casi ogni 100.000 abitanti”.
I drammatici dati appena diffusi dal Servizio Sanitario Inglese non stupiscono in quanto fanno seguito al grido di allarme, lanciato già alcuni mesi fa, con il quale i maggiori esperti britannici in materia sessuale, avevano indicato la lotta al cosiddetto “chemsex”, neologismo che unisce le parole chemical e sex, come una “priorità di salute pubblica”. L’avvertimento, pubblicato sulla nota e autorevole rivista scientifica, “British Medical Journal” (BMJ), sottolineava l’urgenza di una serrato e duro contrasto al “sesso chimico”, inteso come mix micidiale di droghe e sesso, diffuso in particolare nella comunità omosessuale.
Il report del Public Health England conferma la correttezza dei risultati scientifici dell’importante studio statunitense appena pubblicato, riportando con numeri e statistiche incontrovertibili i drammatici e reali rischi per la salute insiti nel tanto sbandierato e decantato “gender fluid lifestyle”.
(Rodolfo de Mattei, Osservatorio Gender, 23 agosto 2016)

Titolo originale: Flop della legge Cirinnà: in due mesi celebrate solo 12 unioni omosessuali
Fonte: Secolo d’Italia, 26/08/2016

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