Scrive: Noi eravamo fondamentalisti, e accettavamo i due pilastri della Riforma: le sole Scritture (unica fonte d’autorità) e la sola fede (per salvarsi)… A livello pratico esser fondamentalisti significava essere separati dai mali del mondo e dagli errori del cristianesimo liberale.
Per questo non ballavo, non andavo al cinema o a teatro, non fumavo, né assumevo alcolici di nessun tipo, né giocavo a carte… Pensavo fosse male essere un cristiano liberale, ma ancor peggio sarebbe stato essere un cattolico romano. Credevamo che i cattolici non fossero cristiani veri perché non accettavano la salvezza attraverso la sola fede. Volendo ottenere la salvezza attraverso le opere, sarebbero finiti all’inferno… Secondo il nostro punto di vista la Chiesa era stata pura per i primi tre secoli, finché non arrivò l’imperatore Costantino. Allora, gli insegnamenti della Chiesa si erano corrotti e i suoi membri divennero cristiani nominali, vale a dire cattolici. Noi crediamo che molte pratiche e tradizioni cattoliche siano state inventate nel Medioevo per controllare il popolo attraverso la paura e le superstizioni. Ma Dio aveva preservato una parte del suo gregge, che aveva conservato la verità, tra costoro i fondamentalisti.
La domenica, nel pomeriggio, si dava spazio alle testimonianze. La gente si alzava e raccontava quello che Dio stava facendo nelle loro vite. Quando ascoltavo qualcuno raccontare che Dio lo aveva salvato dalla Chiesa cattolica, ricordo di aver pensato che avevo avuto molta fortuna a non essere nato cattolico.
Non fu facile decidere di divenire cattolico a quarant’anni. I miei genitori e tre dei miei fratelli si dedicavano a tempo pieno alla chiesa. Io avevo molti amici impegnati nel convertire dei cattolici “a Cristo”. Io sapevo che avrei perso l’appoggio e l’aiuto della mia stessa famiglia… Ma, quando mi convinsi che la Chiesa cattolica era la chiesa di Cristo non ebbi dubbi che dovessi unirmi ad essa. Se avevo scoperto una perla di grande valore, dovevo dare tutto ciò che avevo per comprarla.
Dopo aver passato sei mesi parlando, studiando, leggendo e pregando insieme, mia moglie ed io ricevemmo la prima comunione la seconda domenica d’Avvento. Dopo aver presentato mia moglie ed i miei figli alla Comunità, parlai alcuni minuti. Dissi: Io accetto tutti gli insegnamenti della Chiesa, ma l’insegnamento che più di tutti mi ha spinto sin qui è la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Questa dottrina è centrale e soprattutto vera.
Le indulgenze furono il principio più difficile da accettare nel mio cammino verso il cattolicesimo. Ma io seguii l’esempio di Chesterton. Egli lottò contro se stesso riguardo al celibato di suore e preti. Finalmente lo accettò perché aveva fatto parte della storia della Chiesa sin dai suoi albori. Egli concluse che se tutti i pensatori nel corso della storia avevano trovato ragionevole e necessario il celibato per la Chiesa, allora il problema riguardava più lui che non la Chiesa… Egli accettò la saggezza della Chiesa dispiegatasi lungo i secoli, e accettò questo principio. Così feci io.
David Currie, figlio di un predicatore fondamentalista nordamericano, che studiò teologia alla Trinity International University, è felice di essere cattolico con sua moglie ed i suoi figli.
http://books.google.it/books/about/Born_Fundamentalist_Born_Again_Catholic.html?id=b2vKKV_P3IUC&redir_esc=y
Redazione Papaboys (Fonte www.cristianicattolici.net)