«Vengo fra voi in punta di piedi, come un novizio. Avrò bisogno di tempo per imparare a conoscere i vostri nomi, a riconoscere i vostri volti e le vostre voci, a visitare i luoghi in cui operate a servizio di Dio e dei fratelli». Il trentino fra Francesco Patton, eletto a 52 anni Custode di Terra Santa, si è presentato così lo scorso 6 giugno ai confratelli francescani, dopo l’ingresso a Gerusalemme dalla porta di Giaffa.
Ha confidato loro lo stupore per questa «nuova chiamata» e li ha abbracciati a uno a uno, nel gesto tipico dell’accoglienza di ogni comunità a un novizio. Ma è una «fraternità speciale» la Custodia di Terra Santa (comprende 258 frati presenti in Israele, nei territori dell’Autorità palestinese, Giordania, Egitto, Libano, Cipro, Siria e Rodi) e Patton affronta «questo ruolo delicato in una regione complessa», con trepidazione ma anche «con profonda fiducia»: «Credo fermamente che sia il Signore il nostro custode», ha commentato prima di pronunciare l’antica professione di fede, la mano sul libro dei Vangeli. «È Lui che ci conduce dentro le situazioni più impensabili e imprevedibili. È Lui che ha in mano tanto le nostre piccole vite come le sorti del mondo e della storia».
PAROLA CHIAVE
CUSTODIA DI TERRA SANTA
La Custodia di Terra Santa è una “Provincia” (cioè una ripartizione amministrativa-territoriale) dell’ordine dei frati Minori francescani e comprende Israele, Palestina, Siria, Giordania, Libano, Cipro e l’isola greca di Rodi.
La sua fondazione risale al 1217 per volere dello stesso san Francesco. L’istituzione giuridica della Custodia risale al 1342 quando papa Clemente VI affidò ai frati Minori la rappresentanza della Santa Sede e della Chiesa universale in quelle terre, tuttora in vigore. Anche dopo la caduta in mano musulmana di San Giovanni d’Acri, ultima roccaforte dei crociati, i Francescani hanno continuato a garantire una presenza quasi ininterrotta in Terra Santa, contribuendo così a rendere possibile la restaurazione del Patriarcato latino (cioè della sede del vescovo cattolico) nel 1847. Dal 1557 la Custodia ha sede nel convento di San Salvatore in Gerusalemme. I compiti principali dei Francescani in Terra Santa sono la custodia di 49 luoghi legati alla narrazione biblica e alla vita stessa di Gesù (dove sorgono i principali santuari, tra i quali il Santo Sepolcro, la basilica della Natività di Betlemme e la chiesa dell’Annunciazione a Nazareth) e l’accoglienza dei pellegrini. La Custodia di Terra Santa si prende anche cura dell’esigua minoranza dei cristiani di rito latino che vivono in quei luoghi, occupandosi dell’assistenza pastorale, caritativa ed educativa. Tra i principali impegni vi è infine il fronte del dialogo ecumenico, con i cristiani greco-ortodossi, copti e armeni, e quello interreligioso con i musulmani e gli ebrei, che insieme costituiscono la maggioranza della popolazione. [P.R.]
IL PREDECESSORE
PADRE PIZZABALLA
Padre Patton raccoglie il testimone dal confratello padre Pierbattista Pizzaballa, il francescano che stupì tanti quando 12 anni fa venne nominato a soli 39 anni Custode di Terra Santa e protagonista durante il suo mandato di un instancabile lavoro di mediazione per il dialogo religioso, la pace e il rispetto dei diritti umani in un contesto incandescente quale quello del Medio Oriente. Padre Pizzaballa da Custode ha accolto a Gerusalemme due Pontefici: Benedetto XVI nel 2009 e Francesco nel 2014, quando avvenne l’incontro tra il successore di Pietro e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, in memoria dello storico abbraccio di cinquant’anni prima tra Paolo VI e Atenagora. Pizzaballa è stato poi tra i registi dell’invito in Vaticano nel giugno 2014 per il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen e il presidente di Israele Shimon Peres, un incontro importante per la distensione dei rapporti politici nell’area. Lasciata la guida della Custodia, Pizzaballa si era reso disponibile a un nuovo incarico. «Sono un frate e quindi sono figlio dell’obbedienza. Da Custode ne ho esercitata tanta», aveva dichiarato in un video pubblicato su www.terrasanta.net.
«Ho trascorso 25 anni in Medio Oriente, metà della mia vita», ha aggiunto, «mi sto preparando a questo passaggio che non è semplice e richiede una preparazione». Il 24 giugno, accettando le dimissioni del patriarca Fouad Twal, Francesco lo ha nominato amministratore apostolico del patriarcato di Gerusalemme dei Latini. Sarà consacrato vescovo il 10 settembre nella cattedrale di Bergamo. [P.R.]
Redazione Papaboys (Fonte www.credere.it/Diego Andreatta)
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