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Francesco a Caserta: Coraggio nel dire no ad ogni forma di corruzione e illegalità. La speranza è Gesù!

CASERTA – Erano molto attese le parole di Papa Francesco in questa giornata di presenza a Caserta, un territorio molto bello, ma anche molto difficile e ricco di contraddizioni.

“Gesù il tesoro nascosto e la perla di grande valore”. Lo ha detto stasera Papa Francesco, nella Messa celebrata a Caserta, sullo spiazzo davanti alla Reggia di Caserta, nella sua visita alla comunità in occasione della festa della patrona della diocesi, sant’Anna. Gesù non si preoccupa di spiegare “che cosa è il regno dei cieli”, “non lo fa mai vedere direttamente, ma sempre di riflesso”. Insomma, “preferisce lasciarlo intuire, con parabole e similitudini, manifestandone soprattutto gli effetti: il regno dei cieli è capace di cambiare il mondo, come il lievito nascosto nella pasta; è piccolo e umile come un granello di senape, che tuttavia diventerà grande come un albero”. Il Pontefice, partendo dalla parabola del tesoro nascosto e della perla preziosa, ha evidenziato che “il regno di Dio si fa presente nella persona stessa di Gesù. È lui il tesoro nascosto e la perla di grande valore. Si comprende la gioia del contadino e del mercante: hanno trovato! È la gioia di ognuno di noi quando scopriamo la vicinanza e la presenza di Gesù nella nostra vita. Una presenza che trasforma l’esistenza e ci rende aperti alle esigenze dei fratelli; una presenza che invita ad accogliere ogni altra presenza, anche quella dello straniero e dell’immigrato. È una presenza accogliente, una presenza gioiosa, una presenza feconda. Così è il Regno dentro di noi”.

 

Per trovare il regno di Dio “ognuno di noi – ha osservato il Papa – ha un percorso particolare”. Per qualcuno “l’incontro con Gesù è atteso, desiderato, cercato a lungo”. Per altri “accade all’improvviso, quasi per caso, come nella parabola del contadino. Questo ci ricorda che Dio si lascia incontrare comunque, perché è Lui che per primo desidera incontrare noi e per primo cerca di incontrarci: è venuto per essere il ‘Dio con noi’. È Lui che ci cerca e si fa trovare anche da chi non lo cerca”. A volte “Egli si lascia trovare nei luoghi insoliti e in tempi inattesi. Quando si trova Gesù se ne rimane affascinati, conquistati, ed è una gioia lasciare il nostro consueto modo di vivere, talvolta arido e apatico, per abbracciare il Vangelo, per lasciarci guidare dalla logica nuova dell’amore e del servizio umile e disinteressato”. E qui il Santo Padre ha posto una domanda, anche se non ha chiesto una risposta, come ha detto simpaticamente a braccio: “Quanti di voi ogni giorno leggono un brano del Vangelo? Non alzate la mano”. A questo punto è partito un grande applauso. “Quanti di voi forse si affrettano a fare il lavoro per non perdere la telenovela? Avere il Vangelo in borsa, nel comodino e in tasca, così il regno di Dio viene – ha proseguito -. Si pare a caso e Gesù è lì”.

 

Per possedere il regno di Dio, “non basta l’entusiasmo, la gioia della scoperta. Occorre anteporre la perla preziosa del regno ad ogni altro bene terreno; occorre mettere Dio al primo posto nella nostra vita, preferirlo a tutto. Dare il primato a Dio significa avere il coraggio di dire no al male, no alla violenza, no alle sopraffazioni, per vivere una vita di servizio agli altri e in favore della legalità e del bene comune. Quando una persona scopre Dio, il vero tesoro, abbandona uno stile di vita egoistico e cerca di condividere con gli altri la carità che viene da Dio”. “Chi diventa amico di Dio, ama i fratelli, si impegna a salvaguardare la loro vita e la loro salute anche rispettando l’ambiente e la natura”, ha aggiunto. Poi a braccio: “Io so che voi soffrite per queste cose. Oggi quando sono arrivato, uno di voi si è avvicinato e ha detto: ‘Padre, ci dia la speranza. Ma io non posso darvi la speranza, posso dirvi: dov’è Gesù lì c’è la speranza, dov’è Gesù si amano i fratelli, ci s’impegna a salvaguardare la loro vita e la loro salute, rispettando anche l’ambiente e la salute. È questa la speranza che non delude mai, che dà Gesù”.

 

Ciò “è particolarmente importante in questa vostra bella terra che richiede di essere tutelata e preservata, richiede di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità, tutti sappiamo il nome di queste forme e l’illegalità; richiede a tutti di essere servitori della verità e di assumere in ogni situazione lo stile di vita evangelico, che si manifesta nel dono di sé e nell’attenzione al povero e all’escluso”, ha sostenuto il Papa, che ha ricordato come il Signore abbia a cuore l’orfano, la vedova, l’escluso, la salvaguardia del creato. Facendo riferimento alla festa di Sant’Anna, patrona di Caserta, “la nonna di Gesù”, Francesco ha detto: “Oggi è un bel giorno per festeggiare le nonne. Quando incensavo, ho visto una cosa bellissima: Sant’Anna non è incoronata, la figlia sì. Anna ha preparato la figlia per essere la Regina dei cieli e della Terra, ha fatto un bel lavoro questa nonna”. Poi ha voluto incoraggiare “tutti a vivere la festa patronale libera da ogni condizionamento, espressione pura della fede di un popolo che si riconosce famiglia di Dio e rinsalda i vincoli della fraternità e della solidarietà”. Infine, un invito: “Abbiate speranza, la speranza non delude e a me piace ripetere: non lasciatevi rubare la speranza”. di Agenzia Sir

 

 

(servizio in aggiornamento)

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