Adriana Masotti – Città del Vaticano
E’ proprio in forza delle parole di Gesù nell’Ultima Cena, riportate dal Vangelo secondo Marco di oggi: ‘Prendete, questo è il mio corpo. […] Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti’, esordisce il Papa, che “la comunità cristiana si raduna ogni domenica, e ogni giorno, intorno all’Eucaristia, sacramento del Sacrificio redentore di Cristo”.
Nell’umile segno del pane i cristiani adorano la sua presenza reale che si inserisce nelle vicende umane:
Ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, mediante questo Sacramento così sobrio e insieme solenne, noi facciamo esperienza della Nuova Alleanza, che realizza in pienezza la comunione tra Dio e noi. E in quanto partecipi di questa Alleanza, noi, pur piccoli e poveri, collaboriamo a edificare la storia come vuole Dio. Per questo, ogni celebrazione eucaristica, mentre costituisce un atto pubblico a Dio, rimanda alla vita e alle vicende concrete della nostra esistenza.
Nutrendoci del Corpo e del Sangue di Cristo, prosegue il Papa, “siamo assimilati a Lui, riceviamo in noi il suo amore, non per trattenerlo gelosamente, bensì per condividerlo con gli altri”.
Questa logica è inscritta nell’Eucaristia. Riceviamo in noi il suo amore e lo condividiamo con gli altri. Questa è la logica dell’Eucaristia. In essa infatti contempliamo Gesù pane spezzato e donato, sangue versato per la nostra salvezza. E’ una presenza che come fuoco brucia in noi gli atteggiamenti egoistici, ci purifica dalla tendenza a dare solo quando abbiamo ricevuto, e accende il desiderio di farci anche noi, in unione con Gesù, pane spezzato e sangue versato per i fratelli.
L’Eucaristia è dunque scuola di amore concreto come quello di Gesù sulla croce: insegna “a diventare più accoglienti e disponibili” verso tutti i prossimi.
La presenza di Gesù vivo nell’Eucaristia è come una porta, una porta aperta tra il tempio e la strada, tra la fede e la storia, tra la città di Dio e la città dell’uomo.
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Il Papa sottolinea che in tante località in occasione del Corpus Domini si svolgono processioni, espressioni della religiosità popolare, e fa un invito:
Anch’io questa sera, a Ostia – come fece il Beato Paolo VI 50 anni fa – celebrerò la Messa, a cui seguirà la processione con il Santissimo Sacramento. Invito tutti a partecipare, anche spiritualmente, mediante la radio e la televisione.
Dopo la preghiera dell’Angelus, il Papa ha rivolto un appello per la cessazione delle violenze in Nicaragua. Ha poi ricordato la beatificazione, ieri a Napoli, di suor Maria Crocifissa del Divino Amore, al secolo Maria Gargani, fondatrice delle Suore Apostole del Sacro Cuore. “Figlia spirituale di Padre Pio, ha detto, è stata una vera apostola nel campo scolastico e parrocchiale”.
Infine Francesco ha inviato un saluto speciale ai fedeli riuniti oggi a Sotto il Monte nell’anniversario di morte di San Giovanni XXIII. “La peregrinatio in terra bergamasca delle spoglie di questo Pontefice, tanto amato dal popolo – ha concluso – possa suscitare in tutti generosi propositi di bene”.
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