“Vado in Russia come collaboratore del Papa. Come collaboratore di colui che vuole costruire ponti per far crescere, nel mondo, la capacità di comprendersi, capirsi, dialogare. Per costruire un clima e un ambiente di giustizia e di pace”. Così il Segretario di Stato delle Santa Sede, il Card. Pietro Parolin, alla vigilia del suo viaggio, in agosto, in Russia, nello speciale di Rai Vaticano, “Francesco, il Papa del dialogo”, a cura di Massimo Milone, in onda su Raiuno, mercoledì 19 luglio ore 24.00 (Replica su Rai Storia, domenica 23 luglio, ore 12.00 e, per l’estero, sui canali di Rai Italia). Il reportage è di Nicola Vicenti. Fitta l’agenda del Segretario di Stato che incontrerà Putin.
“Mi lascerò guidare dallo Spirito. Questo viaggio, capisco, suscita interesse nell’opinione pubblica. Costruire ponti, nel caso della Russia, – spiega Parolin – è condividere relazioni bilaterali che già esistono e che toccano l’attività della Chiesa Cattolica e il dialogo con la Chiesa Ortodossa. Ma non si potrà non affrontare il contesto di attività internazionali dove la Russia ha una più attiva presenza, come il tema del Medio Oriente e della Siria o dell’Ucraina, Paese dove mi sono recato lo scorso anno”.
E’ già storia di un cammino di dialogo la traslazione delle reliquie di San Nicola, a Mosca, dove centinaia di migliaia di pellegrini continuano ad onorarle, in preghiera e raccoglimento. Nello Speciale di Rai Vaticano, il mappamondo geopolitico e religioso di Papa Francesco, che dal 6 settembre, visiterà la Colombia, terra pacificata anche grazie al ruolo diplomatico della Santa Sede. Dice il Card. Parolin: “la missione del Papa, più che mai, è quella di incontrare l’uomo e tutti gli uomini alla luce del Vangelo. Abbattendo i muri dell’indifferenza. Far crescere nuovi spazi di incontro e collaborazione, partendo dagli ultimi, dalle situazioni di povertà materiali e spirituali. L’attività della diplomazia della Santa Sede è profondamente inserita in questo contesto. Un’ attività diplomatica che Papa Francesco vuole inserita nella realtà di questo mondo dove c’è il buono e il bello ma c’è anche il male e occorre lavorare, per la pace, la giustizia, lo sviluppo”. Ma quali le difficoltà? “Il Papa cerca di aprire nuovi percorsi di fraternità. Va a toccare il cuore dell’uomo e si scontra anche con cuori che non vogliono aprirsi al messaggio del Vangelo. Così Papa Francesco insiste molto sulla conversione personale e sul significato di Misericordia che possono avere anche una funzione terapeutica nelle relazioni fra popoli e Paesi”, dice, ancora, il Segretario di Stato Vaticano. Diciannove, finora i viaggi di Papa Francesco, che Rai Vaticano ripercorre all’insegna del dialogo, con le opinioni dello storico Andrea Riccardi, Fondatore della Comunità di Sant’Egidio, del Direttore di Limes e analista internazionale Lucio Caracciolo, del Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Mons. Sanchez Sorondo e del Card. Beniamino Stella Prefetto della Congregazione del Clero. Per il Cardinale Segretario di Stato: “dialogo significa incontro, conoscenza, comprensione. Mettersi nei panni dell’altro, comprendere il suo punto di vista. Trovare ambiti di coincidenza e collaborazione.”
Per Riccardi “Papa Francesco ha accettato la sfida di un mondo globale, multipolare, senza alcun impero dominante. Il Papa è un uomo che ha accettato la complessità e come prima scelta la non contrapposizione. Ha deciso di abitare il tempo e dialogare con questo tempo”. Per Lucio Caracciolo “Il suo è uno sguardo quasi spaesato di chi viene da un altro mondo e si trova al centro del Cattolicesimo. Ma al tempo stesso è uno sguardo che ri-orienta il Cattolicesimo aprendo la Chiesa romana ad una realtà, quella latino-americana, straordinaria, anche con codici culturali diversi.
Questo ha provocato e può provocare delgi attriti”. Per l’argentino Mons. Sorondo: “Papa Francesco chiede attenzione alla giustizia sociale quando incontra i potenti. Perché la Chiesa – dice – ha l’obbligo di chiedere giustizia per quanti soffrono e rischiano di finire immigrati, poveri, schiavi”. Ma a dialogare non è solo lui, il Papa. “Per Francesco tutta la Chiesa deve essere protesa all’incontro – dice il Card. Stella – ed è per questo che chiede ai sacerdoti che si formino e possano formare. Un modello di prete che abiti le periferie geografiche ed esistenziali. Un prete che unisca umanità e grande spiritualità”. Lo speciale “Francesco, il Papa del dialogo”, a cura di Massimo Milone, di Nicola Vicenti, va in replica domenica 23 luglio alle ore 12.00, su Rai Storia e per l’estero, sui canali di Rai Italia. Edizione Pier Luigi Lodi, Produttore esecutivo Milvia Licari, Regia di Nicola Vicenti.
Fonte ilmattino.it
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