Stima e riconoscenza per il servizio di vigilanza che ogni giorno viene svolto in Piazza San Pietro: le ha espresse Francesco ai dirigenti e al personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, ricevuti oggi in udienza per il reciproco scambio di auguri per il nuovo anno.
Sono gli “angeli custodi” di Piazza San Pietro, così li chiama Francesco in virtù della loro “preziosa opera”, del loro quotidiano e “generoso servizio, non privo di difficoltà e rischi”, a presidio del “centro della cristianità”, così come di “altri luoghi di pertinenza del Vaticano”. Un impegno portato avanti “con grande sollecitudine, professionalità e senso del dovere”:
“E specialmente in questi ultimi tempi, avete dimostrato competenza e coraggio nell’affrontare le tante sfide e i diversi pericoli, impegnandovi con generosità nella prevenzione dei reati. Così avete reso sicuro l’accesso dei pellegrini in Basilica, come anche agli incontri con il Successore di Pietro. Per tutto questo vi ringrazio tanto! E vi ringrazio: non sono parole, queste, eh? E’ di cuore: grazie!”
E’ riconoscente Papa Francesco per tutto l’impegno e “i sacrifici” che gli agenti hanno dimostrato durante il Giubileo straordinario della Misericordia, “evento di singolare rilevanza spirituale”, che a Roma ha portato “tanti pellegrini provenienti da ogni parte del mondo”:
“Anche voi siete stati chiamati ad un maggiore impegno operativo, per far sì che le celebrazioni e gli eventi collegati con il Giubileo si potessero svolgere in sicurezza e serenità. L’ordine esteriore, sul quale voi avete vegliato con grande diligenza, attenta premura e costante disponibilità, ha così contribuito a favorire quello interiore dei pellegrini, in cerca di pace nell’incontro con la misericordia del Signore”
Francesco richiama il significato del Natale, quando lo sguardo volge a Betlemme, “a quella terra e a quella Famiglia che sono diventati la dimora di Gesù”. Il Natale ci spinge ancora una volta, dice il Papa, a confrontarci con “l’abbassamento del Figlio di Dio” a dimostrazione dell’amore che prova per l’uomo:
“Questo amore incommensurabile è un costante invito a convertirci all’accoglienza, alla solidarietà e al perdono verso i nostri fratelli. Così, potremo sperimentare dentro di noi quella pace che gli angeli a Betlemme hanno annunciato per gli uomini di buona volontà”.
Il Papa congeda quindi gli agenti invocando la protezione di Dio nell’adempimento del loro lavoro condotto in “collaborazione con le altre Forze di Sicurezza italiane e vaticane”.
L’INCONTRO CON ZINGARETTI E RAGGI
Papa Francesco ha ricevuto ieri mattina il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in occasione della tradizionale udienza agli amministratori locali per gli auguri per il nuovo anno.
L’intervista alla Radio Vaticana del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
Ai nostri microfoni il presidente della Regione Lazio. «Incontrare il Papa – ha detto Nicola Zingaretti – è sempre una grandissima emozione e, devo dire, anche un po’ un monito ad essere coerenti nei comportamenti. In fondo, a volte, troppo spesso si dice: “Il Papa ha ragione”, “è bravo il Papa”, senza capire che poi essere d’accordo, ascoltarlo e seguirlo, vuol dire anche tentare di essere coerenti nei comportamenti su tante indicazioni che Papa Francesco dà». Nei sondaggi, spesso, il Papa e la Chiesa sembrano trovare consenso nell’opinione pubblica. Questo non avviene per il mondo politico. C’è la sensazione, domanda Luca Collodi di Radio vaticana, che la politica non garantisca più il bene comune delle persone… «Chiaramente – risponde Zingaretti – l’attenzione si concentra di più in chi ha responsabilità pubbliche, perché c’è una grandissima domanda di sicurezza e di certezze che in questo momento è più difficile dare. Credo però che non bisogna correre il rischio di semplificare la complessità. Nella politica, così come in tutte le altre “categorie”, ci sono persone oneste e mascalzoni; ci sono incapaci e grandi professionisti; ci sono i ladri e ci sono le persone oneste. Per questo, prima, parlavo di un monito ad essere coerenti. Proprio questa complessità deve portarci a leggere questa voglia di certezze sul futuro e fare di tutto per ricostruire questo rapporto, senza pacche sulle spalle, ma concentrandoci sulle cose”.
Nella lunga intervista il presidente della Regione Lazio affronta svariate questioni specifiche dell’amministrazione locale, e in particolare romana, dal licenziamento di 1.666 persone della società Almaviva alle misure per acqua e aria pulite, dalla sanità alla mobilità. Qual è il male oscuro che affligge Roma? “Secondo me – sostiene – il rischio è che si affermi l’idea che governarla è impossibile. Ma non è vero questo! Anzi, proprio di fronte ai grandi problemi ci vorrebbe un surplus di amore e di passione per la nostra città. Dico sempre: se ce l’ha fatta la Regione Lazio, ce la possiamo fare dappertutto», risponde Zingaretti, che la settimana prossima incontrerà Virginia Raggi «per fare il punto sul nuovo anno politico”.
servizi sono di Francesca Sabatinelli e della Radio Vaticana
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