Domenica scorsa a Parigi si è tenuta la “giornata della collera”. Cercherò di descrivere gli avvenimenti che hanno caratterizzato la manifestazione, anche se l’impresa è più difficile del previsto. Come sempre i mezzi di comunicazione non hanno dato notizia dell’imponente raduno popolare contro il Presidente Francese e la sua politica. Forse se erano altri gruppi a richiedere diritti, saremmo stati inondati di servizi, articoli altisonanti, e tanto altro. La dittatura mediatica imposta dalle nuove ideologie cerca in tutti i modi di imporre un nuovo ordine mondiale in contrasto con i valori naturali dell’uomo. Ecco il resoconto:
1) Per la diversità dei manifestanti. Non c’era né un leader né un tema particolare. Il raduno è stato chiamato “Jour de colère” cioè “Giorno della collera”. Tutto è stato preparato attraverso la rete e i social network. Hanno partecipato all’evento tante categorie di persone, le quali attraverso dei slogan, hanno chiesto ad alta voce: “Hollande-démission”. I manifestanti hanno protestato contro la politica della famiglia adottata dal governo Hollande, contro la politica economica, contro l’immigrazione esagerata, contro le tasse, contro la cristianofobia, contro l’insegnamento dell’ideologia del gender nelle scuole… In sintesi la gente è esasperata a causa dello tsunami legislativo che sta trasformando la società francese in un laboratorio dell’ “era nuova ‘societale’ “. Cioè un “un cambiamento radicale di civiltà”, promosso dai socialisti e i loro alleati “verdi” e “massoni”.
2) Gli effetti della manifestazione riuscita. Nessuno si aspettava di vedere Parigi inondata da pù di 100.000 persone! (secondo la prefettura invece i partecipanti erano solo 17.00, cercando di sminuire la reale portata dell’incontro). Il corteo si è svolto sotto la pioggia incessante. E’ stato rilevato che nessun partito, sindacato di maggioranza o di opposizione è riuscito ad organizzare a memoria d’uomo, un simile raduno. Alla manifestazione hanno partecipato persone di diverse idee politiche, sociali, e religiose: borghesi, cattolici, laici, liberi professionisti, piccoli imprenditori, contadini, impiegati. Nonostante la diversità delle persone, è stata un raduno pacifico e determinato.
4) Conclusioni. Continuiamo a lottare pacificamente contro le ideologie che favoriscono la “cultura della morte”. Per questo aspettiamo con serenità la manifestazione del 2 febbraio destinata a svegliare le coscienze della gente dal sonno della ragione. Saranno chiamati a partecipare all’evento, tutti i difensori del matrimonio e della famiglia, della vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale, della libertà di espressione nel rispetto delle persone, del diritto di potere educare i figli contro gli schemi ideologici del gender. Sono certo. I manifestanti del 2 Febbraio saranno molti più di 100.000! di padre Thierry Serrano