R. – La classe politique française dans son majorité …
D. – Quali le conseguenze di questa decisione?
R. – Cette arrêt a deux conséquences: …
Questa decisione ha due conseguenze. La prima conseguenza è un messaggio che viene lanciato ai francesi che vogliono aggirare il divieto della pratica dell’utero in affitto, perché dice loro: “Non vi preoccupate! La Francia sarà obbligata a riconoscere i bambini che voi ‘importerete’ nel nostro Paese”… Mi spiace di dovere usare una tale espressione – “importare” – ma questo è quello che succede! La maternità attraverso la pratica dell’utero in affitto tratta la donna come un oggetto che si compra e il bambino come un qualcosa che si può comprare da donne che ne programmano l’abbandono e ancor prima il concepimento. La seconda conseguenza è che tutto questo non farà che alimentare la rivendicazione ossessiva della pratica dell’utero in affitto. Le lobby che la rivendicano affermeranno che in realtà tutto questo è una ipocrisia, perché si può fare all’estero e questo vorrà dire che soltanto i ricchi potranno farlo. E così, se un desiderio degli adulti non viene regolato da una legislazione che protegge i più deboli e i più vulnerabili, passo dopo passo si arriverà a non rispettare più i diritti fondamentali della persona. Questo è quello succede oggi in Francia e nel mondo intero: quando la tecnica non è regolata da una etica, che sia al servizio dei più deboli e dei più fragili, questa tecnica diventa totalitaria! Io credo che la Francia sia percepita come modello ideale proprio per l’adozione di principi etici e per la sua lotta alla mercificazione del corpo, sia quello della donna che dell’essere umano, che è il bambino. Se la Francia molla su questo punto, credo che sia qualcosa di molto grave e con conseguenze veramente pesanti per altri Paesi, che aspettano – su questi temi – la posizione della Francia per prendere, a loro volta, una posizione.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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