Medjugorje

Frate Miro, compagno di giochi dei veggenti: “Le apparizioni a Medjugorje mi hanno cambiato”

Parla Frate Miro, compagno di scuola dei veggenti:”Le apparizioni a Medjugorje mi hanno cambiato”

” Nella vita ci sono momenti che difficilmente si dimenticano. Così sono quei primi giorni delle apparizioni della Madonna nel mio villaggio. Finché sarò vivo non dimenticherò ne potrò scordare quel giorno e quella notizia.

Ancora oggi ricordo quei visi raggianti e l’entusiasmo dei veggenti mentre parlavano di quello che avevano visto a noi che eravamo lì radunati. Ricordo quegli sguardi indagatori e l’incredulità degli anziani che vedevano i loro figli ed i loro nipoti parlare della Madonna che era loro apparsa.

 

Fra Miro Sego è nato a Bijakovici, dove la Madonna è apparsa le prime volte nel 1981. Questo ragazzo allora quindicenne, che conosceva bene i veggenti perché essi sono originari dello stesso posto ed andavano a scuola insieme, ha impressi per sempre nella memoria tutti i particolari dei primi giorni delle apparizioni della Madonna. Egli ci parla di ciò che Medjugorje era allora e di ciò che è oggi.

Lei è nato a Podbrdo, così come i veggenti di Medjugorje. Appartenete alla stessa generazione. Come ha vissuto i primi giorni delle apparizioni della Madonna?

Sono nato nel 1965. Quello è all’incirca l’anno di nascita della maggior parte dei veggenti, solo Jakov è un po’ più giovane. Con la maggior parte di loro ho trascorso abbastanza tempo, dalla più tenera infanzia fino all’adolescenza ed alla giovinezza. Il villaggio era piccolo e quindi ci conoscevamo tutti bene. Andavamo anche a scuola insieme. Sono nato in una famiglia con quattro figli.

La mia famiglia era come la maggioranza delle altre famiglie del nostro villaggio, ci occupavamo di agricoltura, coltivavamo il tabacco e la vite. La preghiera in famiglia era immancabile. Con la preghiera ci si alzava e si andava al lavoro giornaliero, con la preghiera si andava a riposare. Tutta la famiglia si riuniva per il saluto serale alla Madonna. Andavamo a Messa regolarmente ogni Domenica.

Nella vita ci sono momenti che difficilmente si dimenticano. Così sono quei primi giorni delle apparizioni della Madonna nel mio villaggio. Finché sarò vivo non dimenticherò né potrò scordare quel giorno e quella notizia. Ancora oggi ricordo quei visi raggianti e l’entusiasmo dei veggenti mentre parlavano di quello che avevano visto a noi che eravamo lì radunati. Ricordo quegli sguardi indagatori e l’incredulità degli anziani che vedevano i loro figli ed i loro nipoti parlare della Madonna che era loro apparsa.

E’ difficile parlare di quei momenti ed è difficile trasferirli su carta, perché quelli sono sentimenti particolari. Anche io provavo qualcosa di particolare, anche una leggera paura, perché tutto questo era nuovo ed insolito per me. Dopo numerosi commenti e tentativi falliti da parte degli anziani di dissuadere i veggenti da ciò che testimoniavano di aver visto, tutti ci disperdemmo parlando di ciò che avevamo sentito. Quella sera ciascuno si chiuse in qualche modo nella propria famiglia e nei propri pensieri.

L’indomani spuntò un nuovo giorno e gli impegni lavorativi ci riportarono ai nostri campi. Non si parlava troppo di quello che era avvenuto la sera precedente, riferivamo soltanto la notizia a coloro che non erano là la sera prima. Nel pomeriggio, intorno alle 18:30, mentre stavamo infilando il tabacco, il nonno entrò e ci disse che i bambini avevano nuovamente visto la Madonna.

In quello stesso istante noi siamo saltati in piedi, abbiamo lasciato tabacco ed aghi e siamo corsi incontro ai veggenti ed a coloro che erano insieme a loro. Essi però stavano già tornando dal monte raccontando quello che era successo e che avevano vissuto, soprattutto coloro che accompagnavano i veggenti. Abbiamo ascoltato anche coloro che erano giunti nel frattempo e commentavano gli eventi.

Ci furono commenti differenti, anche buffi, che è meglio non citare neppure. Tali commenti erano frutto del dubbio che qualcosa di simile potesse accadere in un luogo piccolo come Bijakovici.

Il terzo giorno delle apparizioni sono andato là per la prima volta con i veggenti e sono stato con loro all’apparizione. Ricordo che eravamo fermi ai piedi del monte, mentre un numero non piccolo di persone erano radunate sul monte, dove i veggenti avevano avuto l’apparizione il secondo giorno.

Mentre ero fermo con Ivan, con cui ero più in confidenza perché siamo della stessa generazione ed andavamo anche a scuola insieme, ad un certo punto i veggenti hanno gridato: “Ecco la luce!“ Ivan mi ha chiesto se stessi vedendo la luce. Io ho guardato verso la Collina e non vedevo nulla tranne la montagna. Lui si meravigliava di questo e non gli era chiaro come potessi non vedere nulla. “Neppure a me è chiaro come sia possibile, ma so che non sto vedendo alcuna luce“, dissi io.

Da quel giorno ho partecipato regolarmente a tutti gli avvenimenti della vita dei veggenti ed a quello che – di più o meno piacevole – vivevano in quei giorni.

Cosa ha significato questo evento per gli abitanti, come si sono comportati?

Ho già ricordato che all’inizio ci furono incredulità e dubbio, commenti differenti, addirittura che si trattava di un disco volante e cose simili. Tuttavia, dopo quella prima incredulità, il dubbio e la paura, le persone credettero sempre più che i bambini non mentivano né inventavano storie. Hanno preso sempre più coscienza che ciò che stava avvenendo era una grazia particolare, qualcosa di grande, anche se non era del tutto chiaro perché questo capitasse proprio qui e perché proprio ai loro figli.

Essi di giorno in giorno hanno sempre più sostenuto i loro figli, soprattutto perché sapevano che erano normali e che non si trattava neppure di un trabocchetto, cosa che all’inizio si attribuiva ai bambini: ad esempio che potesse trattarsi di una allucinazione collettiva o di una rivolta contro l’autorità di allora.

Come hanno influito le apparizioni della Madonna sulla sua vita quotidiana?

Dal giorno in cui andai per la prima volta sulla Collina con i bambini e partecipai per la prima volta all’evento dell’apparizione, il mio ritmo giornaliero cambiò. Al mattino si doveva raccogliere e legare il tabacco o andare nella vigna e fare ciò che era necessario, mentre il pomeriggio era riservato all’incontro coi veggenti, allo stare con loro e naturalmente ad andare sul luogo delle apparizioni.

Al’inizio esse erano sulla Collina delle apparizioni, dopo il divieto andammo nei campi  mentre, dopo che ci fu proibito anche quello: lo, andavamo in chiesa. Allora, a causa della moltitudine di gente, non potei più partecipare quotidianamente all’evento dell’apparizione, poiché i frati lasciavano entrare solo i veggenti nel luogo in cui avveniva l’apparizione.

Dopo il programma in chiesa, tornavamo a casa insieme e continuavamo a stare insieme. Poiché l’autorità aveva vietato di andare sulla Collina delle apparizioni, andavamo furtivamente sulla Collina e nel luogo

Fonte: La Voce della Pace Medjugorje 2013  Intervista a cura di Kreso Sego

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