GERUSALEMME – La difesa del creato è uno dei possibili terreni d’intesa tra le grandi religioni monoteiste. Un campo aperto di lavoro — il riscaldamento globale, lo sfruttamento dei terreni, la salute — nel quale ebrei, cristiani e musulmani possono sperimentare una reale comunità d’intenti. È quanto è emerso nel corso della conferenza sul tema «Fede ed ecologia» svoltasi mercoledì 22 a Gerusalemme ovest. L’incontro è stato organizzato dal Centro interreligioso per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con la Fondazione Konrad Adenauer e lo Studium Theologicum Salesianum di Gerusalemme. Tra gli intervenuti il vescovo ausiliare del patriarcato di Gerusalemme dei Latini, William Hanna Shomali, e rappresentanti delle comunità ebraica e musulmana. A introdurre i lavori — come riferisce il sito in rete del patriarcato — è stato Michael Borchard, capo dell’ufficio della Fondazione Konrad Adenauer in Israele. Padre Biju Michael, direttore dello Studium Theologicum Salesianum, ha poi presentato brevemente l’interesse che la Chiesa cattolica mostra verso l’ecologia, facendo particolare riferimento al magistero di san Giovanni Paolo II.
Da parte sua, il rabbino Michael Melchior non ha mancato di sottolineare che Gerusalemme è considerata la «porta del cielo», ed è il luogo ideale per una tale conferenza, aggiungendo che la religione ha un ruolo importante nella «tutela dell’ambiente anche per le generazioni a venire», proprio perché «il mondo appartiene a Dio, e noi siamo solo dei visitatori. Quando non ci prendiamo cura dell’ecologia, facciamo un crimine contro la religione». Concetti ripresi, nella sostanza, anche da monsignor Shomali, il quale, richiamando le prime pagine della Bibbia, ha ricordato che Dio guardò la creazione e che «Egli vide che era cosa buona». Dio ha dato questa «buona creazione» all’uomo per proteggerla. L’imam Wisam Barhum ha presentato l’ecologia dal punto di vista dell’islam ed ha ricordato come anche nel Corano, prendendo spunto dalla figura di Noè, sia presente la preoccupazione per la tutela della natura e delle specie animali.Fonte:
L’Osservatore Romano