Gesù, attraversando le campagne, si recava nei villaggi e nelle città degli uomini, benedicendo e beneficando; la natura sembrava respirare più liberamente per la nuova benedizione portata dal Figlio di Dio che passava attraverso la sua creazione. Le folle accorrevano a Lui, specie gli ammalati, gridando: ” Gesù, figlio di Davide, ascoltaci!”.
Com’era tutto delizioso laggiù in Galilea anche con i pubblicani e i peccatori! Ben altrimenti si pensava di Gesù a Gerusalemme, fra i sacerdoti, gli scribi e i farisei.
Alcuni giorni prima un uomo giubilante era corso verso il Tempio, gridando già da lontano: “Sono guarito! Guarito dalla lebbra! Guarito da Gesù. “. I sacerdoti si portarono dinanzi alla porta del Tempio. Infatti ogni lebbroso che si diceva guarito, non poteva varcarne la soglia prima che fosse dichiarato mondo dal Sacerdote. Essi esaminarono il caso con minuziosa attenzione: davvero, non c’era più nessuna traccia di lebbra; la pelle fresca; dita, orecchi, naso erano perfettamente guariti; gli occhi tranquilli e limpidi.
Ma quell’individuo era stato dunque realmente guarito da quel Gesù di Nazareth? Come mai?
“Mi ha imposto le mani e ha detto: «Lo voglio, sii mondato!»”
“Ti ha imposto le mani? Ma la legge proibisce di toccare un lebbroso. E perché Egli manda il guarito ai Sacerdoti?”
“Per offrire il sacrificio della purificazione, come ha prescritto Mosè”.
La lebbra, in Palestina, era riguardata come un castigo di Dio. Per questo motivo religioso, come pure perché malattia infettiva, toccava ai Sacerdoti la riammissione del lebbroso nella comunità. Questo avveniva soltanto dopo le solenni cerimonie della purificazione legale.
Il Sacerdote toccava con il sangue della vittima sacrificata (uccelli o agnelli) il lobo degli orecchi, il pollice delle mani e dei piedi del guarito; un altro Sacerdote lo ungeva con l’olio.
I Sacerdoti risolvettero di trattare a fondo tra loro questa guarigione e in generale tutto l’affare di quel Gesù di Nazareth.
Nelle ultime settimane le voci intorno, a Gesù non accennavano più a diminuire: Egli guariva in massa – diceva la gente – e la Galilea intera era colma d’entusiasmo per Lui. Pellegrini dalla Galilea portavano simili messaggi a Gerusalemme; anche i Capi delle sinagoghe avevano richiamato l’attenzione delle superiori autorità religiose di Gerusalemme e del Sinedrio e da esso avevano insistentemente richiesto come regolarsi con quel movimento che faceva capo a Gesù.
A Gerusalemme dovevano occuparsi di Gesù. Non lo si poteva passare sotto silenzio. Ambasciate di Farisei e dottori della Legge furono dunque inviate in Galilea, con la manifesta intenzione di osservare la dottrina e le opere di Gesù e forse anche per conquistarLo al partito dei Farisei contro i Sadducei o viceversa.
Chiunque infatti avanza nuove idee, ha contro di sé le idee vecchie; chi vuoi perfezionare l’umanità, già per questo va incontro a una condanna.
Redazione Papaboys (Fonte www.parrocchie.it)