Gesù, attraverso le guarigioni, proclama la sua messianicità, fa toccare con mano l’amore di Dio per ogni uomo che soffre, annuncia la venuta del suo regno, presenta i miracoli come segno e garanzia della vittoria definitiva sul male e sulla morte.
Attraverso gesti e parole, semplici parabole ricche di mistero, egli fa emergere in maniera progressiva, ma chiara e inequivocabile quello che gli sta più a cuore, la sola cosa necessaria alla salvezza dell’uomo, il nucleo centrale della buona novella: a) l’immenso amore di Dio Padre che ha amato il mondo fino a dare il suo figlio unigenito; b) il fine ultimo dell’uomo che è quello di conoscere, amare e servire Dio, scoprendo la sua misteriosa presenza nel fratello che gli vive accanto, anche se piagato o sfigurato, povero o pellegrino, affamato o assetato.
Nuova, sublime rivelazione che egli adombra nelle immagini del tesoro nascosto, della perla preziosa, dell’abito nuziale, dei frutti dell’albero, dell’olio che deve sempre ardere nella lampada che è il cuore dell’uomo, nella mirabile parabola del Buon Samaritano o nella descrizione dell’ultimo giudizio alla fine dei tempi.
Redazione Papaboys (Fonte www.nondisolopane.it/Aldo Milazzo)
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