Clima di gioia in Terra Santa per le festività natalizie. Oggi l’ingresso di mons. Pizzaballa nella Basilica della Natività a Betlemme, dove c’era Sara Fornari della Radio Vaticana.
Rulli di tamburo e fischi di cornamuse: è l’immancabile accoglienza riservata agli ospiti nelle occasioni solenni a scandire come sempre il giorno della Vigilia in cui l’arcivescovo a guida del Patriarcato latino di Gerusalemme fa il suo solenne ingresso nella Basilica della Natività, dando inizio al Natale di Betlemme. Accolto – secondo il rituale dello status quo vigente nei santuari condivisi dal clero armeno e ortodosso, mons. Pizzaballa sta entrando in Basilica. Solo 10 chilometri dalla Città Santa dove questa sera inizia la festa di “Hanukka”, la festa della luce, ma oltre il muro di separazione a Betlemme sono iniziate le celebrazioni del Natale con la manifestazione civile che coinvolge centinaia di ragazzini e bambini cristiani e musulmani; una lunghissima parata di scout con le cornamuse ha accolto l’amministratore apostolico, giunto col tradizionale corteo dal Patriarcato, facendo tappa lungo la strada al monastero ortodosso di Mar Elias e salutato dal comitato di cristiani locali. Poi il passaggio per la Tomba di Rachele, aperta solo in occasioni come questa, una enclave difesa dall’esercito israeliano all’interno della muraglia che divide Betlemme da Israele.
Nell’incontro per gli auguri con i rappresentanti della piccola comunità latina di Gerusalemme, mons. Pizzaballa si è detto contento di essere accompagnato, secondo la tradizione, da Gerusalemme a Betlemme, “un segno che le due comunità sono unite; una tradizione – ha detto – che indica che c’è ancora una comunità cristiana”.
Questa notte mons. Pierbattista Pizzaballa presiederà la Messa pontificale a cui è attesa la partecipazione di Mahmoud Abbas. 600 i permessi concessi ai cristiani di Gaza per il Natale. La cittadina palestinese finalmente oggi è nel cuore del mondo: gli addobbi, i visitatori, i pellegrini portano il sapore della gioia in una realtà di difficoltà economica e isolamento. Il clima di festa riunisce la popolazione tutta, in maggioranza musulmana, per l’evento che si svolge attorno alla Basilica della Natività. Nella Piazza della Mangiatoia ha visibilità la minoranza cattolica, che festeggia oggi il suo Natale.