Giacomo, il giovane eroe che aiuta gli anziani
Riportiamo una bellissima testimonianza riportata su Famiglia Cristiana
LA STORIA
Giacomo Pigni, 24 anni, è uno dei più giovani Cavalieri al merito della Repubblica Italiana nominati il 2 giugno da Sergio Mattarella.
«Non me l’aspettavo», spiega Giacomno Pigni, «l’ho saputo dai giornali e da amici e parenti che mi hanno scritto per congratularsi, non ho ancora ricevuto una comunicazione ufficiale da parte del Quirinale. Quello che ho fatto è poca cosa, non riesco a paragonarmi a un medico, un infermiere o uno pneumologo che sono stati in prima linea a combattere il virus. La nostra è stata un’iniziativa spontanea».
In realtà, i servizi offerti a Legnano, hinterland di Milano, da Pigni e dagli altri volontari («più di una trentina, ho perso il conto») sono tre, tutti preziosissimi durante il lockdown e anche adesso. Il primo comincia con un SOS da parte dell’Auser locale: «Giacomo non riesci a fare qualcosa per noi? Rischiamo di fermarci perché i nostri volontari sono tutti anziani». A quella richiesta, Pigni ha risposto subito: dovendo lavorare da casa durante il giorno, ha arruolato amici e conoscenti, cercati su Instagram o col passaparola, per farne dei volontari junior. L’Auser, associazione-costola della Cgil, si occupa di anziani e in Italia ha 300 mila iscritti e 1500 sedi.
Ogni giorno, prima dell’emergenza, i volontari andavano in sede e chiamavano al telefono gli anziani soli per sapere come stessero o cercare di aiutarli: «Con la chiusura di tutte le attività, i volontari non potevano muoversi e noi abbiamo preso i registri delle persone aiutate, li abbiamo digitalizzati e abbiamo continuato a chiamarle da casa», racconta, «era una realtà che non conoscevo, ma ho scoperto persone dolcissime e storie di solitudine anche molto normali, che però rivelano come tantissimi anziani avrebbero bisogno di questi servizi sempre, non solo durante un’emergenza».
L’altro servizio che Pigni ha coordinato è la consegna della spesa agli anziani:
«Ne abbiamo tre al giorno, in media. Le richieste arrivavano all’Auser direttamente oppure alla Protezione Civile che le girava all’Auser e i volontari andavano nelle abitazioni a prendere soldi e la lista della spesa. Erano prevalentemente anziani, abbiamo evitato di farli uscire di casa con il rischio di contagiarsi o essere contagiati. All’inizio alcuni erano diffidenti. Ma superato l’imbarazzo e la paura, i ragazzi mi hanno raccontato che li trattavano come nipoti e si aspettavano di sentirli ogni giorno. Io annotavo tutto e organizzavo i servizi. A un certo punto ho dovuto stoppare le richieste perché eravamo troppi».
Il terzo servizio è partito nei giorni scorsi davanti all’ospedale di Legnano dove i volontari, all’ingresso, misurano la temperatura ai visitatori. «Il mio ruolo», spiega Pigni, «è stato quello di coordinare tutti i servizi e i volontari e fare in modo che funzionassero senza intoppi». Pigni si è laureato in Giurisprudenza alla Statale di Milano a gennaio e ora lavora come apprendista di ricerca in un centro di ricerca sul diritto del lavoro che si trova a Bergamo: «Ho iniziato a novembre e in questo periodo, come tante altre persone, lavoro in smart working», afferma. Tra le sue passioni ci sono la politica e il volontariato. Questa è stata un’occasione un’occasione per scoprire un mondo nuovo e per una conferma: l’importanza del Terzo Settore: «Sembrano servizi accessori o vengono dati per scontati e invece sono fondamentali per una comunità», dice.
Fonte famigliacristiana.it – Antonio Sanfrancesco