CITTA’ DEL VATICANO – Continua a ritmi serrati l’organizzazione e la promozione in tutti e 5 i continenti della VI Giornata Internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa che si svolgerà questa Domenica 26 gennaio, celebrata in 5.000 città di tutto il mondo, e dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace della Santa Sede giunge l’atteso messaggio del Presidente Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson.
“Sappiamo molto bene che purtroppo anche oggi, nel nostro pianeta, molti sono i conflitti che si consumano, e l’indifferenza sembra farla da padrone. Di fronte a queste situazioni – scrive il Cardinale – la Chiesa non può che farsi vicina in quanto ha per missione, quella di portare la carità di Cristo. Un ruolo importante lo giocano, in questo senso, la preghiera per la pace, il servizio a tutti coloro che in qualsiasi modo sono vittime di queste guerre. Ed è proprio in questo senso che sento di vivere insieme a tutti voi questa Giornata di preghiera per la Pace in Terra Santa. Come fratelli, tra fratelli, dobbiamo alzare il grido per far giungere la nostra voce ai responsabili del dolore di questa nostra umanità sofferente: un grido di pace che chiede la fine di ogni ostilità”.
Ecco il Messaggio:
“VI DO UN COMANDAMENTO NUOVO:
CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI”
6° Giornata Internazionale di intercessione per la Pace in Terra Santa
Carissimi fratelli e sorelle,
in vista della prossima Giornata di Preghiera per la Pace in Terra Santa, è motivo di gioia far pervenire il mio indirizzo di saluto e la mia preghiera per tutti coloro che vi parteciperanno, a vario titolo.
Anche quest’anno il Santo Padre ci ha donato, nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2014, una parola di speranza e di indirizzo per la nostra vita. Preparandoci in questi giorni a vivere e celebrare questa Giornata di Preghiera per la Terra Santa, che si pone sulla scia del mese dedicato al Messaggio per la Pace, siamo invitati a fare nostre le parole di Papa Francesco, affinché comprendiamo l’importanza di vivere tra fratelli, fondando ogni nostro sforzo di pace sul comandamento di Cristo stesso, di amare il prossimo come se stessi.
L’uomo, in quanto essere relazionale, vive di fraternità e di legami umani. Sentirsi fratello tra fratelli è una dimensione essenziale per l’uomo e la donna di oggi ed è l’unica via possibile per una società giusta e una pace solida e duratura.
Il nostro pianeta, il nostro mondo è caratterizzato da tempo da quella globalizzazione che in un certo senso ci ha reso più vicini, accorciando letteralmente le distanze, ma che nel contempo ha creato quei meccanismi di individualismo e di indifferenza che ci hanno portato ad abituarci alla sofferenza dell’altro. Questo ovviamente va contro la chiamata e il difficile compito dell’umanità: quello di vivere uniti, prendendosi cura l’uno dell’altro.
Nel Messaggio di Papa Francesco leggiamo un’affermazione molto importante che non può lasciarci indifferenti: l’umanità porta in sé una vocazione alla fraternità, ma anche la possibilità drammatica del suo tradimento. La fraternità è generata in Gesù e da Gesù, per cui chi accetta la vita cristiana, vive in Lui e in una famiglia in cui tutti sono figli di uno stesso Padre: e in questa famiglia, in cui tutti si è figli nel Figlio, non possono esserci “vite di scarto”.
Sappiamo molto bene che purtroppo anche oggi, nel nostro pianeta, molti sono i conflitti che si consumano, e l’indifferenza sembra farla da padrone. Di fronte a queste situazioni la Chiesa non può che farsi vicina in quanto ha per missione, quella di portare la carità di Cristo. Un ruolo importante lo giocano, in questo senso, la preghiera per la pace, il servizio a tutti coloro che in qualsiasi modo sono vittime di queste guerre. Ed è proprio in questo senso che sento di vivere insieme a tutti voi questa Giornata di preghiera per la Pace in Terra Santa. Come fratelli, tra fratelli, dobbiamo alzare il grido per far giungere la nostra voce ai responsabili del dolore di questa nostra umanità sofferente: un grido di pace che chiede la fine di ogni ostilità.
Al fine di poter riconoscere nell’altro un fratello di cui prendersi cura, un fratello da amare, è necessaria la conversione del cuore e il desiderio di lavorare insieme per costruire una vita che sia davvero piena e serena per tutti.
A conclusione di questo messaggio faccio mie, ancora una volta, le parole di Papa Francesco auspicando che la prossima Giornata Internazionale di preghiera per la Pace in Terra Santa sia un’occasione per sentirci chiesa, famiglia di Dio: riscopriamo in colui che ci è accanto il nostro fratello, e andiamo incontro all’altro con il dialogo, il perdono e la riconciliazione per ricostruire la giustizia, la fiducia e la speranza!
Mi piace, in ultimo, salutare i numerosissimi giovani, che prenderanno parte a questa giornata: non temete di pensare in grande per la vostra vita e per la vita dei fratelli e delle sorelle che il Signore vi mette accanto. Siate testimoni del Vangelo e operate perché la pace possa raggiungere ogni angolo della terra.
Peter K.A. Card. Turkson
PER ADERIRE ALLA GIORNATA ED ESSERE RAPPRESENTATI COME CITTA’:
Nella Santa Messa domenicale del 26 gennaio fai inserire l’intenzione di preghiera per la pace in Terra Santa. Invia una mail con Nome, Città, Nome Parrocchia, Orario Celebrazione: a ufficiostampa@papaboys.it.
Servizio di Don Francesco De Ruvo, sdb