I fedeli sono arrivati puntuali per la Messa del mattino. La celebrazione, però, ieri, non è mai cominciata. Il sacerdote, padre Diomer Eliver Chavarría Pérez, 31 anni, non s’è presentato al quotidiano appuntamento. Non era mai accaduto. Gli abitanti del piccolo municipio di Raudal, vicino a Puerto Valdivia, nella regione di Antioquia in Colombia, si sono insospettiti.
Un gruppo ha bussato alla vicina casa curiale. La porta era aperta. Quando è entrato, s’è trovato di fronte il corpo senza vita di padre Diomer Eliver, assassinato con diversi colpi di arma da fuoco.
Secondo le prime ricostruzioni, l’assassinio è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì. Il vescovo della diocesi di Santa Rosa de Osos, monsignor Jorge Alberto Ossa Soto, ha espresso profondo dolore per l’omicidio. “Ci rivolgiamo al Signore affinché il nostro sacerdote venga accolto nella casa del Padre ¬ ha affermato il vescovo -, imploriamo la conversione dei suoi assassini e rifiutiamo ogni forma di violenza che attenti alla vita e alla dignità della persona”.
Al momento, non si sa chi e perché abbia ucciso padre Diomer Eliver. La zona di Antioquia, però, vive un momento di escalation di violenza proprio ora che Bogotà ha siglato la pace con la principale guerriglia, le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc). Il gruppo ha appena completato il disarmo e sta faticosamente cominciando le reintegrazione nella società. Un momento suggellato dal viaggio nel Paese, a settembre, di papa Francesco.
Altre formazioni armate illegali, tuttavia, stanno cercando di occupare il “vuoto” lasciato dalle Farc. In particolare, in Antioquia, opera l’Ejercito de liberación nacional (Eln), altra guerriglia storica che ha iniziato un negoziato con il governo sul modello delle Farc. A preoccupare sono soprattutto gli eredi dei paramilitari – gruppi di estrema destra nati in funzione anti-guerriglia negli anni Ottanta e Novanta – molto attivi in varie parti del Paese. Questi minacciano gli attivisti per i diritti umani e gli operatori sociali: da gennaio, 52 sono stati uccisi.
Fonte www.avvenire.it