Giovanni Paolo II ci parla ancora! Alcuni suoi pensieri per questo tempo di Quaresima
Ogni anno la Quaresima ci si propone come tempo propizio per intensificare la preghiera e la penitenza, aprendo il cuore alla docile accoglienza della volontà divina. In essa ci è indicato un itinerario spirituale che ci prepara a rivivere il grande mistero della morte e risurrezione di Cristo, soprattutto mediante l’ascolto più assiduo della Parola di Dio e la pratica più generosa della mortificazione, grazie alla quale poter venire più largamente in aiuto del prossimo bisognoso.
E’ mio desiderio proporre quest’anno alla vostra attenzione, carissimi Fratelli e Sorelle, un tema quanto mai attuale, ben illustrato dai seguenti versetti del Deuteronomio: “E’ Lui la tua vita e la tua longevità” (30,20). Sono parole che Mosè rivolge al popolo per invitarlo a stringere alleanza con Jahvè nel paese di Moab, “perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui” (30, 19-20). La fedeltà a quest’alleanza divina è per Israele garanzia di futuro, “per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe” (30,20). Giungere all’età matura, nella visione biblica, è segno di benedicente benevolenza dell’Altissimo. La longevità appare così uno speciale dono divino. (Messaggio di Giovanni Paolo II per la Quaresima, anno 2005)
La Quaresima, tempo “forte” di preghiera, di digiuno e di impegno verso quanti sono nel bisogno, offre ad ogni cristiano la possibilità di prepararsi alla Pasqua con un serio discernimento della propria vita, confrontandosi in maniera speciale con la Parola di Dio, che illumina il quotidiano itinerario dei credenti.
Quest’anno, a guida della riflessione quaresimale, vorrei proporre la frase tratta dagli Atti degli Apostoli: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere” (20,35). Non si tratta di un semplice richiamo morale, né di un imperativo che giunge all’uomo dall’esterno.
L’inclinazione al dono è insita nel fondo genuino del cuore umano: ogni persona avverte il desiderio di entrare in contatto con gli altri, e realizza pienamente se stessa quando agli altri liberamente si dona. (Messaggio di Giovanni Paolo II per la Quaresima, anno 2003)