E’ il 1 maggio del 2001 quando avviene la guarigione che confermò la santità di Giovanni Paolo II grazie alla Sua intercessione.
Protagonista della vicenda è Floribeth Mora Diaz, all’epoca quarantottenne del Costa Rica, sposa e madre di quattro figli.
Improvvisamente ad aprile viene ricoverata all’ospedale “Calderon Guardia” a San Josè a seguito di fortissimi dolori di testa.
Subisce un’operazione di tre ore ma l’esito è non porta alla guarigione, la prognosi è infausta di quelle che solo il nome spaventa: un aneurisma fusiforme dell’arteria cerebrale media destra con emorragia subaracnoidea.
Non rimane molto da fare: i medici consigliano di provare il ricovero in una struttura all’avanguardia più adatta e la dimettono impotenti.
Ma la famiglia di Foribeth non ha i mezzi economici per le cure e la signora fa ritorno a casa.
Floribeth è devota a Giovanni Paolo II e proprio in quel periodo si parla di santificazione e la signora pensa continuamente al Pontefice Polacco con fede.
Arriva il 1 maggio giorno della cerimonia di canonizzazione di Giovanni Paolo II.
La signora Diaz vuole assistere alla tv a tutto l’evento e prega tanto, come lei stessa racconta.
Fissando l’immagine di Wojtila, con adorazione, si rivolge al lui chiedendone l’intercessione presso il Signore perchè non muoia e possa guarire. Poi al termine della messa alla tv il sonno e il successivo risveglio. La prima cosa che i suoi occhi vedono è l’immagine di Giovanni paolo II e la prima cosa che fa è il segno della croce.
Racconterà poi: “D’improvviso, con mia grande sorpresa, mentre continuavo a fissarne il volto, sentii nel cuore come la sua voce, che mi diceva: Alzati, non avere paura! Rimasi attonita ed ebbi la sensazione che le sue mani, si alzassero dal basso verso l’alto, per sollecitarmi ad alzarmi.”
Subito Floribeth si alza dal letto con una grande pace nel cuore, sentendosi fisicamente molto bene e guarita.
La completa guarigione avvenuta laddove la medicina risultava impotente sarà poi confermata dai successivi esami clinici che ne sanciranno anche la inspiegabile scomparsa di ogni sintomo o postumo dell’aneurisma.