Italiae et Ecclesia

Giovanni XXIII era innamorato di Gesù Eucarestia; ecco 10 sue profonde meditazioni.

PREGHIERE DI PAPA GIOVANNI
IN ONORE DI GESÙ NELL’EUCARISTIA

O Sacramento di amore resta Tu sempre in alto al vertice della dottrina e della devozione dei cattolici, senza ingombri.

E sciogli le nostre menti ai voli del pensiero, i nostri cuori alla dilatazione della carità, i nostri passi al compimento dei supremi ideali di giustizia e di pace sociale. Così sia. Così sia.

Giovanni XXIII era innamorato di Gesù Eucarestia
Torino, Congresso Eucaristico Nazionale, 11 settembre 1953

Oh! il Sacramentum Ecclesiasticae unitatis… (Sacramento dell’unità della Chiesa) Signore Gesù, continua a darci questo pane quotidiano che è lo stesso Corpo tuo, questo vino che è il tuo Sangue prezioso a suggello della nostra unità nella Chiesa tua. Noi ti supplichiamo. E questa Chiesa tua, o Signore, degnati di sorreggerla e di conservarla quale l’hai voluta, una, santa, cattolica. Noi ti supplichiamo. Per il nostro Pontefice…e per quanti appartengono all’ordine ecclesiastico… mantienili in perfetta fedeltà di mente e di cuore.

Noi ti supplichiamo…Per il ritorno delle pecorelle sbandate alla unità dell’ovile, per quanti sono fuorviati e vaganti nelle tenebre dell’errore, perché siano condotti al lume del Vangelo, noi ti supplichiamo, o Signore, e così per la unità dei figli di Dio, per la pace delle singole nazioni, per l’universo intero, di cui tu sei il Salvatore e datore di libertà…Alla tua Chiesa, o Signore, concedi propizio i doni della unità e della pace, misticamente adombrati nella nostra oblazione ». Così il Signore ci ascolti e ci benedica. Amen.

Vicenza, Festa Eucaristica 23 settembre 1956

O Signore Gesù, salva il popolo tuo e benedici alla tua eredità, e mantieni questa diletta porzione del tuo gregge elevata verso le cose più alte e più pure che il tuo Vangelo contiene, e che sono sicura garanzia di fraternità e di progresso sociale, in ogni campo e in tutti i tempi. Noi continueremo a lodarti in tutti i giorni del vivere nostro, nella certezza della tua misericordia e nella dolcezza delle tue benedizioni, che penetrano nei cuori innocenti e li abbelliscono, che rianimano gli incerti, consolano gli afflitti, suscitano gli entusiasmi dell’apostolato cattolico e perennano sulla terra la fioritura delle tue beatitudini evangeliche. Così sia.

Venezia – Festa del Corpus Domini 20 giugno 1957

O Gesù benedetto, adorato, santo! Accogli dal trono della tua Eucaristica dimora, dal mistero del tuo grande Sacramento, l’omaggio dei figli di Roma, l’omaggio di tutti i figli della Chiesa Cattolica, Benedici a questa città, a tutti gli ordini che la compongono nel triplice orizzonte religioso, civico, sociale; come tu la volesti nelle tue provvidenziali disposizioni… Noi tutti ci allietiamo in te. Mantieni in tutti noi il triplice dono della unità, della libertà e della pace; mantienilo alla felicità ed alla prosperità del mondo intero.

A te, Gesù Eucaristico, noi leviamo ancora e sempre i nostri cuori, le nostre braccia, le nostre bandiere. Sii dunque sempre luce, soavità e benedizione per tutti. La tua Madre benedetta, che ci lasciasti come madre nostra, a noi si unisce nella invocazione e nel canto.

Roma, Festa del Corpus Domini, 28 maggio 1959

O Gesù, re delle genti e dei secoli, accogliete gli atti di adorazione e di lode che noi, vostri fratelli di adozione, umilmente vi tributiamo. Voi siete «il Pane vivo disceso dal cielo, che dà la vita al mondo»; sommo sacerdote e vittima, vi immolaste sulla croce in sacrificio cruento di espiazione all’Eterno Padre per la redenzione del genere umano, ed ora vi offrite quotidianamente sui nostri altari per le mani dei vostri ministri, a fine di instaurare in ogni cuore il vostro «regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace».

O «Re della gloria», venga dunque il vostro regno! Regnate, dal vostro «trono di grazia», nei cuori dei fanciulli, perché conservino immacolato il candido giglio dell’innocenza battesimale.

Regnate nei cuori dei giovani, affinché crescano sani e puri, docili alla voce di coloro che vi rappresentano nella famiglia, nella scuola, nella chiesa.

Regnate nel focolare domestico, affinché genitori e figli vivano concordi nella osservanza della vostra santa legge. Regnate nella nostra patria, affinché tutti i cittadini, nell’ordine e nell’armonia delle classi sociali, si sentano figli di uno stesso Padre celeste, chiamati a cooperare al comune bene temporale, felici di appartenere all’unico corpo mistico, di cui il vostro sacramento è insieme simbolo e imperitura sorgente. Regnate, infine, o Re dei re e «Signore dei signori», su tutte le nazioni della terra ed illuminate i reggitori di ciascuna affinché, ispirandosi al vostro esempio, nutrano «pensieri di pace e non di afflizione». O Gesù Eucaristico, fate che tutti i popoli servano liberamente a voi, consapevoli che «servire a Dio è regnare». Il vostro sacramento, o Gesù, sia luce alle menti, forza alle volontà, attrazione dei cuori. Sia esso sostegno ai deboli, conforto ai sofferenti, viatico di salvezza ai morenti; e a tutti «pegno di futura gloria». Amen.

Preghiera divulgata per il XVI Congresso Eucaristico Nazionale, 6-13/09/ 1959

O Pane divino, disceso dal cielo, per dare la vita al mondo!

O Pastore amabile delle anime nostre, dal vostro trono di gloria, ove «Dio nascosto» avvivate le famiglie e i popoli con la vostra grazia, riguardate alla diletta Nazione Italiana, che è tutta spiritualmente unita davanti a voi, per rinnovarvi l’espressione della sua fedeltà e del suo amore.

Ad essa avete fatto l’incomparabile dono di essere prescelta a sede del vostro Vicario in terra; da secoli essa canta le vostre lodi dalle sue cattedrali, dalle splendide tavole dei suoi artisti, dalle opere dei suoi poeti, dalla vita semplice e operosa delle sue città antiche. Fate che i suoi figli del territorio metropolitano, e i suoi emigranti che con tanta soddisfazione incontrammo nelle vie del mondo in Oriente e in Occidente, eredi consapevoli e fedeli della devozione dei padri, rimangono stretti a voi nella fermezza della fede, nella certezza della speranza, nell’ardore della carità.

Dall’altare, ove perennemente rinnovate il vostro sacrificio, siate sempre per essi il Maestro, il Consolatore, il Salvatore, Colui che dà il nutrimento che preserva dalla corruzione e dalla morte.

Vi raccomandiamo in particolar modo i malati, i poveri, gli indigenti e quanti chiedono pane e lavoro, per tutti e per ciascuno implorando il conforto della vostra Provvidenza; vi preghiamo per le famiglie, affinché siano centri fecondi di vita cristiana; vi presentiamo i giovani, speranza della Chiesa e della Patria, affinché, preservati dai pericoli dell’anima e del corpo, si preparino in serietà e letizia ai doveri della vita; vi preghiamo per i sacerdoti, per gli alunni del Santuario, per le anime consacrate, per gli educatori, per i lavoratori. Su tutti discenda l’abbondanza della vostra grazia affinché l’Italia, che da voi trae la sua vera grandezza, continui ad essere esempio di virtù gentili e generose, culla di santi, centro di verità e di luce.

Radiomessaggio per la chiusura del XVI Congresso Eucaristico nazionale di Catania, 13 settembre 1959.

O Gesù, Re delle genti e dei secoli, accogliete gli atti di adorazione e di lode che noi, Vostri fratelli di adozione, umilmente Vi tributiamo. Voi siete «il Pane vivo disceso dal cielo, che dà la vita al mondo»; Sommo Sacerdote e Vittima Vi immolaste sulla Croce in sacrificio cruento di espiazione all’Eterno Padre per la redenzione del genere umano, ed ora Vi offrite quotidianamente sui nostri Altari per le mani dei Vostri ministri, a fine di instaurare in ogni cuore il Vostro «regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace». O «Re della gloria», venga dunque il Vostro Regno! Regnate dal Vostro «trono di grazia» nei cuori dei fanciulli, perché conservino immacolato il candido giglio dell’innocenza battesimale. Regnate nei cuori dei giovani, affinché crescano sani e puri, docili alla voce di coloro che Vi rappresentano nella famiglia, nella scuola, nella Chiesa. Regnate nella nostra patria, affinché tutti i cittadini, nell’ordine e nell’armonia delle classi sociali, si sentano figli di uno stesso Padre celeste, chiamati a cooperare al comune bene temporale, felici di appartenere all’unico Corpo Mistico, di cui il Vostro Sacramento è insieme simbolo e imperitura sorgente. Regnate, o Re dei re e «Signore dei signori», su tutte le nazioni della terra e illuminate i reggitori di ciascuna, affinché ispirandosi al Vostro esempio, nutrano «pensieri di pace e non di afflizione». O Gesù Eucaristico, fate che tutti i popoli servano liberamente a Voi, consapevoli che «servire a Dio è regnare». Il Vostro Sacramento, o Gesù, sia luce alle menti, forza alle volontà, attrazione dei cuori. Sia Esso sostegno ai deboli, conforto ai sofferenti, viatico di salvezza ai morenti; e a tutti, «pegno di futura gloria». Così sia.

Vigilia del Congresso Eucaristico internazionale di Monaco di Baviera, 29 luglio 1960.

O divino Redentore, che quotidianamente sui nostri altari offri all’Eterno Padre per la vita del mondo il sacrificio del Corpo e del Sangue tuo, salva il genere umano dal pericolo della morte. Salva gli uomini, specialmente dalla morte che è più da temere, da quella spirituale, alla quale tanti sono esposti o miseramente soggiacciono. Fa che noi sempre più abbiamo fame e sete di te, vivente nel Tabernacolo come sotto una tenda innalzata in seno alla Chiesa militante, affinché, guidati dalla tua luce e accesi dal tuo amore, possiamo felicemente attraversare il deserto periglioso di questo mondo e giungere alla terra promessa all’umanità da te redenta, il paradiso della vita celeste e immortale.

Conclusione del Congresso Eucaristico internazionale di Monaco di Baviera, 7 agosto 1960.

O Gesù Benedetto…scenda ora la tua benedizione, apportatrice di pace e di amore, scenda su quanti oggi, in questa Roma e nel mondo intero, ti hanno manifestato solennemente la loro adorazione;

scenda su le case, santificate dal tuo passaggio, a impreziosirvi il dovere, a fecondarvi il dolore, a togliere quanto ti dispiace; scenda anche sui lontani, su gli indifferenti, su gli avversari, a far loro sentire la pungente nostalgia di un definitivo ritorno. O Signore Gesù, benedici in modo speciale questa tua Città, che oggi è davanti a Te nella sua triplice compagine, religiosa, civica e sociale: suscita in essa un santo fervore di opere, un salutare rinnovamento del costume, un provvido rafforzamento della famiglia: chiama al tuo servizio eucaristico schiere sempre più numerose di apostoli, che come germogli di olivo circondino il tuo altare. E sii per tutti i cuori luce di soavità, balsamo di conforto, forza di buon proposito: fiat, fiat.

Roma, Festa del Corpus Domini, 16 giugno 1960.

O Gesù, riguardaci dal tuo Sacramento come il Dottore Angelico ti invoca e ti invoca con lui la Santa Chiesa. O Iesu, bone pastor: questo è il gregge, che tu hai adunato dai quattro punti della terra; il gregge che ascolta la tua parola di vita, e si propone di custodirla, praticarla, diffonderla. È il gregge che ti segue docile, o Gesù; e che nel Concilio Ecumenico ama tanto vedere riflesso il tuo volto amabile nei lineamenti della Chiesa tua, madre di tutti, madre che a tutti apre le braccia e il cuore, che tutti i suoi vescovi qui attende trepidante e fiduciosa. O Gesù, cibo soprasostanziale delle anime a te accorre questo popolo immenso. Esso si volge a considerare la sua umana e cristiana vocazione con nuovo slancio di interiore virtù, con prontezza al sacrificio, di cui tu desti saggio inimitabile verbo et exemplo, con la parola e con l’esempio.

Fratello primogenito dell’uomo redento. Tu hai preceduto i passi di ciascun uomo, segnalate e perdonate le colpe di ciascuno, sollevate tutti e ciascuno a più nobile, più convinta, più operosa testimonianza di vita. O Gesù, panis vere, unico e solo cibo sostanzioso delle anime, raccogli tutti i popoli attorno alla mensa tua: essa è divina realtà sulla terra, e pegno di favori celesti, è sicurezza di giuste intese tra le genti e di pacifiche competizioni per il vero progresso della civiltà. Nutriti da te e di Te, o Gesù, gli uomini saranno forti nella fede, gioiosi nella speranza, operosi nelle molteplici applicazioni della carità. Le volontà sapranno superare le insidie del male, le tentazioni dell’egoismo, le stanchezze della pigrizia. E agli occhi degli uomini retti e timorati apparirà la visione della terra dei viventi, di cui il progrediente cammino della Chiesa militante vuol essere l’immagine, nell’atto di far risuonare nel mondo universo le prime voci, arcane e soavissime, della città di Dio.

Sì, o Gesù: Tu nos pasce, nos tuere. Tu nos bona fac videre in terra viventium. (Tu nutri e proteggi noi tutti. Mostraci i beni nella terra dei viventi).

Roma, Processione del Corpus Domini, 21 giugno 1962.

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