Mi guardi.
Mentre la giornata è finita.
E la fatica inizia a salire.
Mi guardi.
Quando sono a secco.
E le mani vuote.
Mi chiedi.
In prestito le cose mie.
Quando tu sei il padrone di tutto.
Perché tu sai fare i miracoli solo con me e con la mia vita.
Sono le mie reti vuote.
Che si riempiono miracolosamente.
Sono le mie barche arenate.
Che prendono di nuovo il largo la sera.
Sono le mie mani stanche.
Che faticano a tirare su tanta grazia.
Sono i miei occhi bassi e spenti.
Che si alzano e si accendono di stupore.
È il mio cuore sconsolato e spaventato che non voleva più nulla.
Che batte come un pazzo e ora lascia tutto perché vuole tutti.
Di Don Mauro Leonardi
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