In quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato» Gv 13, 16-20
Lo so che sei più grande di me.
Che non sono padrona di nulla e di nessuno.
Lo so.
Che non so dove andare se tu non mi indichi dove.
Lo so.
Ma è così difficile essere piccoli.
È così difficile non sapere dove andare.
Mi scordo.
Ho paura e mi scordo che devo fare una cosa sola.
Tornare ai tuoi piedi per ascoltare la tua voce.
Strana beatitudine.
Di essere serva.
Di essere piccola.
Solo se tu sei mio padrone.
Solo se tu mi proteggi.
Solo se è la tua voce a parlarmi.
Solo se sei tu ad indicarmi la strada.
Solo tu dai senso, pienezza e gioia alla mia piccolezza.
Piccola e beata lo sono solo con te.
Perdona amore mio tutte le volte che mentre prendevo dalle tue mani il pane, scalciavo.
Perdona tutte le volte che il mio corpo, affamato di te, si ribellava.
Perdona tutte le volte che la mia vita, sfamata da te, ti feriva.
Voglio accoglierti.
Sempre.
Voglio accoglierti.
In tutti.
Voglio accoglierti.
Voglio te.
Voglio.
Fammi piccola.
Fammi beata.
Di Don Mauro Leonardi