In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? Luca 9,22-25.
Rifiutato.
Ucciso.
Risorto.
Perché parli così?
Stai lontano da loro.
Io non ce la faccio a vederti soffrire.
Stai con me.
Nasconditi con me.
Non morire.
Sei così importante per me.
Risorto?
Che vuol dire?
Ho paura se non ci sei.
Ma mi fido di te.
Tanto.
Tanto quanto ti amo.
Tantissimo.
Perché sei anziano, se non sei saggio?
Ma sei cattivo.
Perché sei capo, se non comandi il bene?
Ma fai il male. Uccidi.
Perché sei sacerdote e non mi parli di Dio?
Ma fai cose di morte.
Perché sei scriba e non mi scrivi di Dio?
Ma scrivi sentenze di morte.
Aiutatelo.
Ascoltatelo.
Proteggetelo.
Voglio te.
Voglio perdermi.
Perdermi in te.
Guidami o mi perderò.
Salvami.
O mi rovinerò.
La croce sulle spalle.
Te tra le braccia.
Sulla bocca.
Nel cuore.
Ho tutto.
Ho te.
Nessun vantaggio.
Nessuna vita.
Niente di niente.
Se non ho te.
Di Don Mauro Leonardi