Alla fine ci riconosciamo per le cose che abbiamo fatto insieme.
Per i mille ricordi di vita quotidiana.
Per tutte le volte che abbiamo condiviso la cena, mangiato lo stesso pesce.
Perché si riconosce chi si ama non dai pensieri comuni ma dalla vita in comune.
È dalle ferite che portiamo addosso che ci riconosceremo.
È per l’amore che ci riconosceremo.
E l’amore lascia i segni.
Tu mi apri la mente.
Servendomi del pesce.
Tu mi porti la pace.
Entrando e stando a casa mia, tra le mie cose quotidiane.
Tu mi togli la paura con una carezza, con un passo verso di me.
Riconosco quella mano.
Riconosco quel passo.
Sono i tuoi.
Sei tu.
Se voglio che tu mi tocchi.
Devo lasciare che le tue ferite mi tocchino.
Siamo testimoni con la bocca piena di pesce.
Gli occhi pieni di te e delle tue ferite.
Le orecchie piene della tua voce.
Ancora.
Ancora.
Il cuore che passa dalla paura allo stupore alla gioia.
Sei qui.
Sei qui.
Di Don Mauro Leonardi
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