Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà. » Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l’incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così! In verità vi dico: gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni. Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, arriverà il padrone quando il servo non se l’aspetta e nell’ora che non sa, lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti. Matteo 24,42-51.
Arrivi come un ladro nella mia vita.
Ma quello che prendi non lo rubi: è già tuo.
La mia vita è tua.
Veglierò per aspettarti.
Veglierò per vederti.
Perché non ho paura di te.
Ti amo.
Rimango a vegliare.
Perché non so mai quando verrai.
Quando mi chiamerai.
Ma voglio essere pronta.
Rimango a vegliare.
Perché non voglio perderti.
Rimango qui.
A dare la vita che tu mi hai dato.
A dare il cibo che tu mi hai lasciato.
È casa tua.
Prendi ciò che vuoi.
Sono tua.
Prendi la mia vita.
Se il mio padrone tarda.
Io continuo ad aspettarlo.
Il mio cuore sembra fermarsi.
Ma le braccia no.
Continuo a sfamare tutti con quello che mi hai dato.
La tua vita.
Di Don Mauro Leonardi