Il Giovedì santo è il giovedì precedente la Pasqua. È il giorno dell’Ultima Cena di Gesù con i suoi apostoli, quando Cristo istituì l’Eucaristia e il Sacerdozio Ministeriale, e diede l’esempio dello stile di servizio attraverso il gesto della Lavanda dei Piedi. È anche il giorno del tradimento di Giuda.
Il Giovedì santo è festa liturgica con data mobile poiché dipende dalla data della Pasqua, e può cadere nei mesi di marzo o di aprile; è l’ultimo giorno di Quaresima, che termina con la messa in Cena Domini esclusa.
Al mattino del Giovedì Santo non si celebra l’Eucaristia nelle Parrocchie né nelle altre chiese, ma solo nella Cattedrale, dove ha luogo la solenne Messa del Crisma, con la Consacrazione degli Oli e la Rinnovazione delle promesse presbiterali.
Gli Oli Santi sono gli oli che si useranno durante tutto il corso dell’anno liturgico per celebrare i Sacramenti: il Crisma, che viene usato nel Battesimo, nella Cresima e nell’Ordinazione dei presbiteri e dei vescovi; l’Olio dei Catecumeni: viene usato nel Battesimo; l’Olio degli Infermi: viene usato per l’Unzione degli infermi.
Alla sera la Chiesa celebra la Messa nella Cena del Signore (Missa in Coena Domini), con la quale inizia il solenne Triduo Pasquale.
In questa Messa si fa memoria dell’Ultima Cena consumata da Gesù prima della sua passione, e si commemorano l’istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio Ministeriale e il comandamento dell’amore. Si svolge anche il rito della lavanda dei piedi , ripetendo il gesto che Gesù stesso fece dopo l’Ultima Cena.
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In questa Messa che si svolge nella cattedrale, si manifesta il mistero del sacerdozio di Cristo, partecipato dai ministri costituiti nelle singole Chiese locali, che rinnovano oggi il loro impegno al servizio del popolo di Dio.
Il Vescovo, circondato dagli altri sacerdoti, benedice gli oli che verranno adoperati nei diversi sacramenti: il crisma (olio mescolato con profumi), per significare il dono dello Spirito Santo nel Battesimo, nella Cresima, nell’Ordine; l’olio per i catecumeni e quello per i malati, segno della forza che libera dal male e sostiene nella prova della malattia.
Attraverso una realtà terrena, già trasformata dal lavoro dell’uomo (l’olio) e un gesto semplice e familiare (l’unzione), si esprime la ricchezza della nostra esistenza in Cristo, che lo Spirito continua a trasmettere alla Chiesa sino alla fine dei tempi.
Nella nuova ed eterna alleanza tutto ha valore perchè tutto procede dall’Unto per eccellenza, da Gesù Cristo. In lui, come egli stesso dichiara, si realizza in pieno il testo di Is 61,1-2. Gesù dimostra attraverso le opere la sua missione (Atti 10,38).
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