In vista del prossimo Giubileo straordinario della Misericordia, che si aprirà l’8 dicembre nella Solennità dell’Immacolata Concezione, Papa Francesco ha richiesto che i corpi dei santi Pio da Pietrelcina e Leopoldo Mandic da Padova possano essere traslati a Roma in preparazione al Mercoledì delle Ceneri dell’Anno santo.
Come ha sottolineato monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, in quel giorno Bergoglio invierà in tutto il mondo i «missionari della misericordia» ovvero sacerdoti e vescovi emeriti «conferendo loro speciale mandato di predicare e confessare perché siano segno vivo di come il Padre accoglie quanti sono in cerca del suo perdono».
I missionari partiranno sotto la protezione dei due Santi, autentici testimoni della Misericordia del Padre, i cui corpi saranno esposti nella basilica di San Pietro con ogni probabilità dal 5 febbraio 2016.
Stefano Campanella, direttore responsabile di Tele Radio Padre Pio e di Padre Pio Tv, e tra gli organizzatori della traslazione delle spoglie ha spiegato a Vatican Insider la ragione per cui Papa Francesco ha voluto che i due santi fossero «presenti» a Roma nell’Anno della Misericordia: «Sia san Pio da Pietrelcina sia san Leopoldo Mandić hanno speso la propria vita ad assolvere i penitenti. Non solo erano disponibili per molte ore al giorno in confessionale, ma hanno svolto questo ministero con amore e con rigore. Spesso Padre Pio ammoniva i suoi confratelli che avevano ricevuto l’ordine sacro dicendo: “Noi sacerdoti amministriamo il sangue di Cristo. Attenti a non buttarlo con facilità e leggerezza”».
Il santuario di San Giovanni Rotondo attende ancora una risposta certa da parte del Vaticano riguardo le date esatte degli eventi ma sembrerebbe che il corpo di padre Pio arriverà a Roma da San Giovanni Rotondo il 1° febbraio 2016 e che sarà custodito per due giorni nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura, chiesa amministrata da frati cappuccini. Il 3 febbraio le spoglie del Santo saranno invece trasferite nel santuario di San Salvatore in Lauro che durante tutto il periodo dell’anno organizza e promuove numerosi eventi dedicati al culto di uno dei santi più popolari in tutto il mondo: san Pio da Pietrelcina, la cui canonizzazione è avvenuta il 16 giugno 2002. Nel Santuario – centro di diffusione della spiritualità del frate a cui era molto legato Papa Wojtyla sin da giovanissimo – sono custodite importantissime reliquie appartenenti al Santo del Gargano come il sangue, il mantello, un guanto e la stola che egli indossava nel giorno dell’inaugurazione dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Secondo quanto è stato riferito da monsignor Rino Fisichella lo scorso 23 settembre, in occasione della Veglia di preghiera organizzata dal Santuario romano per la celebrazione della morte terrena e «nascita al Cielo» di padre Pio, il corpo sarà traslato dal Santuario alla basilica di San Pietro il 5 febbraio con una solenne processione, per poi essere esposto al pubblico il 6 febbraio in occasione della santa Messa celebrata dal Santo Padre.
Il Direttore di Tele Radio Padre Pio e di Padre Pio Tv ha aggiunto inoltre che «san Pio da Pietrelcina, oltre a essere stato un instancabile dispensatore della Misericordia divina attraverso una presenza quotidiana in confessionale, l’ha incarnata nella sua vita, perdonando tutti coloro che lo hanno perseguitato e calunniato e prendendosi cura di quanti erano nel bisogno. A tutti è nota la sua opera di misericordia sociale che si staglia sul fianco del monte accanto al convento dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo, cioè l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, ma pochi sanno che, prima di far costruire quest’opera, il Cappuccino stigmatizzato favorì la costruzione di un piccolo ospedale nel centro storico del Paese (poi chiuso per una serie di problemi) e ispirò l’istituzione di una scuola di formazione professionale dopo essersi accorto che i giovani, per consentire alle loro famiglie di sopravvivere alla fame del secondo dopoguerra, erano costretti a chiedere l’elemosina ai pellegrini sul sagrato del convento. Questa cura dei più bisognosi – ha sottolineato l’organizzatore – è molto vicina alla sensibilità pastorale di Bergoglio, per tale ragione il Papa ha voluto che per la prima volta dopo cinquant’anni il corpo del Santo lasciasse San Giovanni Rotondo».
Inoltre, egli ha fatto sapere che l’arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, monsignor Michele Castoro, e i frati cappuccini hanno invitato più volte Papa Francesco a visitare le terre dell’umile Frate conosciuto tanto all’estero quanto dai più giovani, e ogni volta il Santo Padre ha manifestato la sua propensione a compiere questa visita, sebbene non sia stata ancora programmata. «Ci auguriamo che presto possa essere inserita nel calendario dei suoi impegni», ha concluso il Direttore.
Di Alessandro Notarnicola
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