Vaticano e autorità italiane lavorano al piano giubilare per la mobilità. Mons Fisichella fa il punto sulla macchina organizzativa: «La collaborazione della Santa Sede con governo, regione e comune procede bene»
I fedeli arriveranno a piedi alla Porta Santa “dopo un breve pellegrinaggio a piedi” e, sull’organizzazione dell’evento, la collaborazione della Santa Sede con governo, regione e comune “procede bene”.
Con Vatican Insider Mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, fa il punto sulla macchina dei preparativi. “Non conosciamo il numero dei pellegrini in arrivo a Roma – spiega il “regista” dell’Anno santo straordinario-. Ad agosto non sono previste riunioni operative con le autorità italiane ma le priorità sono già state indicate”. Sul tappeto ci sono i problemi amplificati in una metropoli come Roma da flussi costanti di visitatori. E cioè, puntualizza monsignor Fisichella, “le difficoltà quotidiane legate alla viabilità, la sanità che è di competenza della Regione, la sicurezza che attiene soprattutto al governo”. Il Vaticano, infatti, richiama l’attenzione dei referenti italiani non solo sui principali eventi giubilari ai quali prenderanno parte grandi folle ma sulla “gestione quotidiana di un pellegrinaggio diffuso e continuo per l’intero periodo di apertura della Porta Santa”.
La cooperazione tra la Santa Sede, il governo e le amministrazioni regionali e comunali è “costante” e il clima è “molto positivo”. Nonostante le attuali difficoltà in Campidoglio “non c’è, al momento, nessun vuoto o ritardo nei contatti con il comune di Roma”.
Per quanto riguarda poi l’interazione fra il Vaticano e gli episcopati nazionali, evidenzia l’arcivescovo, “abbiamo inviato a tutti i vescovi del mondo una lettera con un manuale di informazione su tutte le questioni relative al Giubileo: come viverlo nella propria diocesi, che è la cosa più importante, e come vivere e organizzare il pellegrinaggio a Roma”.
Per impedire la speculazione economica sull’evento, le “varie categorie che sovrintendono ai diversi esercenti dovranno essere capaci di un fattivo controllo su prezzi e tariffe”. Dagli albergatori ai commercianti. I pellegrini, infatti, sono “una categoria particolare di persone che ha bisogno di protezione”.
Da sciogliere ci sono altri nodi logistici che gli organizzatori devono ancora affrontare, come i collegamenti tra i parcheggi in periferia per i pullman turistici e piazza San Pietro e le aree degli eventi giubilari. “Non sono ancora state affrontate queste tematiche- precisa Fisichella-. Il punto fondamentale è che chiunque arrivi a Roma sia messo nelle condizioni di poter raggiungere la Porta Santa dopo un breve pellegrinaggio a piedi”. Perciò “cerchiamo di favorire le condizioni affinché i pellegrini possano essere degni di questo nome” attraverso punti di accoglienza e strutture che “si stanno mettendo a fuoco”.
Per l’intera durata del Giubileo, inoltre, Papa Francesco inaugurerà a Roma un’opera caritativa al mese: dodici attività che rimarranno al servizio della parte più bisognosa della popolazione. A ciò corrisponderanno i grandi eventi giubilari per temi e categorie: ammalati e disabili, ragazzi, sacerdoti, volontari della Misericordia, gruppi mariani, Curia Romana, devoti di Padre Pio (il cui corpo sarà esposto a San Pietro il mercoledì delle ceneri). Il comprensorio dell’ex manicomio Santa Maria della Pietà diventerà un ostello per ospitare i pellegrini. Inoltre una polizza da 50 euro potrà essere sottoscritta dagli stranieri, per iniziativa del governo che stima nel provvedimento “enti locali” in 33,5 milioni (8 in più rispetto al 2000) l’affluenza e autorizza assunzioni a tempo determinato nelle Usl da parte della regione Lazio. La camera di commercio di Roma chiede all’esecutivo la nomina di un commissario governativo con poteri straordinari.
Di Giacomo Galeazzi per Vatican Insider (La Stampa)