Deve un po’ della sua vittoria contro il cancro ai suoi 35 “figli”, e racconta di come le abbiano dato la forza di combattere giorno dopo giorno. Lei è Giuseppina Carmela Socci, molisana ed ex caposala di ospedale. La vita oggi l’ha portata in Lombardia a gestire una serie di comunità alloggio per minori dove, appunto, vivono quelli di cui lei si sente un po’ mamma. Sei anni fa si rende conto di avere un tumore al seno.
“Ho sempre fatto prevenzione – dice -. Era il 2012 quando per un dolore al braccio sono andata dal medico di base che mi fece fare un’ecografia.
All’inizio venne diagnosticata una mastite ma, a seguito di un nuovo controllo e dell’analisi con l’ago aspirato, si notò un tumore globulare infiltrante di 5 centimetri”. Da quel momento inizia la sua nuova vita. “Quel giorno, ricordo ancora, rimasi di stucco e pensai che la mia vita dovesse finire lì. Mi guardai intorno e pensai che la morte fosse la cosa che più d’ogni altra mi faceva paura. Così continuai a lottare”, racconta. “Ho pianto per tre giorni di fila, quando davanti allo specchio del bagno mi domandai: ‘Credi? Allora arriva fino in fondo a questa storia’”. Giuseppina non passa attraverso la chemioterapia e l’asportazione del tumore è immediata. Ma l’operazione non ha risolto tutto. Il periodo post-operatorio è duro, con complicanze durate sei mesi per quella mastectomia con ricostruzione del gran dorsale. Al suo attivo, un sieroma, un’infezione e un linfedema. “Mi hanno siringato la schiena una quarantina di volte – sottolinea – Poi ho incontrato una fisiatra che ha preso a cuore la situazione e mi ha aiutato tantissimo”.
La vera forza di andare fino in fondo l’ha trovata, oltre che in suo marito, anche nei suoi 35 ‘figli’. “I minori che accoglievo sono stati una fonte di energia. Dove ci sono i bambini c’è la vita: anche un giorno in cui non te la senti loro vogliono giocare. Sono bimbi in affido, dunque in una situazione temporanea di difficoltà. La loro presenza, per me, ha significato tanto”, dice ancora sulla sua esperienza nella casa famiglia della Provincia di Bergamo. Oggi la vita di Giuseppina è cambiata. Fa controlli di routine e ha creato, insieme ad altre sue amiche, il gruppo Facebook ‘Le toste-Rinascita dopo il cancro al seno’ per sostenere chi ha avuto la diagnosi di tumore. Un gruppo di auto aiuto, lo descrive, che passa anche attraverso incontri reali. Perché, in fondo, essere toste vuol dire anche avere la forza di uscire tutte a cena assieme, sorridendo.
“Spiego spesso ai bambini quanto sia importante la prevenzione e racconto la mia storia – dice -. Con uno di loro sono legata perché, qualche anno dopo di me, anche sua mamma ebbe l’esperienza di un tumore al seno. Lui la incoraggiò a lottare raccontandole la mia storia. Visse con me il periodo della mia malattia e respirò l’aria di chi ce la può fare. Io e sua mamma siamo rimaste in contatto e quando il figlio aveva dubbi (come nel caso della caduta dei capelli) chiedeva a me cose per capire cosa stesse succedendo. La mamma ha fatto poi la mastectomia e la chemioterapia. Oggi anche lei ce l’ha fatta.
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