A margine dei lavori dell’Assemblea generale della Caritas Internationalis, Stefano Leszczynski ha chiesto al cardinale Peter Turkson di soffermarsi sull’ormai imminente pubblicazione dell’Enciclica di Papa Francesco sull’ecologia umana e naturale:
R. – Credo proprio che il Papa resterà fedele al suo progetto originario, cioè quello di fare qualcosa sull’ecologia umana e quella naturale. Quindi, credo che questi due punti saranno presenti sempre nell’Enciclica: preoccupazione per la salvaguardia del Creato e salvaguardia per un’ecologia e un’antropologia sana. Le due vanno insieme: non si può trascurare la salvaguardia del Creato e poi pretendere di prendersi cura della vita umana, il suo benessere, la salute… Le due cose vanno sempre insieme.
D. – Secondo lei perché le persone sono così sensibili nei confronti del tema della prossima Enciclica?
R. – E’ un’esperienza che abbiamo fatto in dicastero… c’è sempre un gruppo di critici … Per questa Enciclica il tema è la salvaguardia del Creato e c’era già nel Pontificato di Paolo VI e Giovanni Paolo II ha promosso questa chiamata alla conversione ecologica che c’è stata già in quegli anni. Quello che ha fatto Papa Francesco è stato amplificare questo argomento e questo tema, visto che abbiamo tantissime prove adesso dell’effetto di questo trattamento abusivo dell’ambiente. Se la Bibbia utilizza il paradigma del “giardino” per la Terra, questo ci invita a conservare la sua bellezza ma anche la sua delicatezza e la possibilità di distruggere questo giardino convertendolo in deserto.
D. – Insomma il riscatto dell’uomo e il riscatto della natura vanno necessariamente di pari passo…
R. – Se non c’è la casa dove vivere, se non c’è un bel posto che si può chiamare casa, come riesco a vivere con questo corpo? La vita dell’uomo e l’ambiente di questa vita sono collegati: se si rovina l’ambiente si rovina la persona stessa.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana