ROMA – Riconoscenza per un magistero ricco di parole di segni, disponibilità piena e impegno fattivo al coinvolgimento in un cammino di conversione pastorale e missionaria, sostegno affettuoso nutrito di preghiera e di comunione fraterna: sono i sentimenti con i quali la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, a nome di tutta la Chiesa che vive in Italia, si stringe attorno al Santo Padre Francesco in occasione del primo anniversario della sua elezione (13 marzo).
Ecco la lettera di ffusa dall’ufficio Media della Cei:
Santità,
“la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”: è verità che, durante questo primo anno del Suo pontificato, ci ha testimoniato con parole e gesti che hanno toccato il cuore di tutti.
La riconoscenza della Chiesa che è in Italia si esprime oggi innanzitutto con la preghiera, che simbolicamente ci unisce ai Suoi esercizi spirituali: il Signore La sostenga con la forza, la tenerezza e la sapienza del suo Santo Spirito, perché possa continuare a guidare la Chiesa nel suo compito di evangelizzazione con rinnovato fervore e dinamismo.
La gioia del Vangelo, infatti, è “gioia missionaria”: sul Suo esempio, ci impegniamo a coinvolgerci sempre più nella vita quotidiana degli uomini e delle donne del nostro tempo, assumendola come orizzonte del nostro servizio. La nostra umile e piena disponibilità intende essere un segno concreto di condivisione di quell’esigente proposta di conversione pastorale e missionaria a cui Lei esorta la Chiesa intera. Il Suo richiamo al primato della misericordia di Dio ci porta a riconoscerci popolo in cammino, attenti al passo di chi fatica, pazienti con le situazioni difficili, fiduciosi nella fecondità del seme che, quando viene accolto, manifesta la sua potenza liberatrice anche nei luoghi più impensabili.
L’augurio, quindi, diventa rinnovata apertura a quella permanente riforma a cui i Padri del Concilio ci spingono per fedeltà a Gesù Cristo.
Santità, la preghiera per il Vescovo di Roma che la liturgia ci pone ogni giorno sulle labbra e nel cuore, oggi vorrebbe farLe sentire anche tutto il nostro affetto, rafforzato da quei vincoli di comunione ecclesiale che diventano lievito di fraternità vissuta.
Maria, Madre e icona della Chiesa, interceda per Lei, perché possa continuare a dire il Suo «sì» con prontezza e generosità.
La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana