Bambini, i meno protetti. La Caritas della Ciudad Autónoma de Melilla dedica anche una parte del suo lavoro a una delle “categorie”
meno protette: i bambini. In questo campo, patrocina lezioni di sostegno allo studio per i figli delle famiglie alle quali offre ospitalità. Questo aiuto viene offerto nelle parrocchie del Sacro Cuore, San Francesco Saverio e Sant’Agostino. “D’estate organizziamo per questi ragazzi delle ‘colonie urbane’ come premio ai loro sforzi durante tutto l’anno”, precisa la direttrice della Caritas. Allo stesso modo, ci sono parrocchie che tengono lezioni di alfabetizzazione per giovani stranieri, per lo più di religione islamica, che lavorano a Melilla come collaboratori domestici. “Qui ci sono contratti che si chiamano ‘di frontiera’. Si fanno a Melilla, ma coloro che li sottoscrivono non vivono né possono pernottare qui. Ogni giorno devono passare la frontiera. Non possono accedere a corsi del ministero della Pubblica istruzione, così vengono a imparare lo spagnolo alle nostre lezioni di alfabetizzazione”, precisa la responsabile della Caritas.Emergenza alimentare. Secondo il rapporto della Caritas interparrocchiale di Melilla, la metà delle famiglie assistite hanno avuto problemi per sfamarsi. “Le priorità a Melilla sono di alimentazione”, assicura Illázquez Berrocal. Un terzo di queste famiglie non riesce ad affrontare le spese per le medicine e 315 nuclei non hanno un alloggio. “Due anni fa – racconta – abbiamo avuto una famiglia che veniva da Barcellona e viveva in un furgone. La moglie era malata. I figli, che andavano a scuola, non potevano lavarsi. Non potevano ottenere un alloggio perché non era passato il tempo necessario stabilito per legge. Sono venuti alla Caritas: noi abbiamo potuto dare quello che a loro spettava, la dignità come persone. Ora vivono in una casa e sono una famiglia stabile”. La direttrice ricorda che gli aiuti continuano a essere possibili grazie, soprattutto, ai soci della Caritas locale, attualmente 198: “Essere socio significa collaborare quotidianamente con gli altri e non sporadicamente. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti nella situazione di oggi. L’obiettivo che ogni anno ci proponiamo è lavorare e sforzarci di vivere in comunione”. Settanta volontari e quattro impiegati mettono tutto il loro impegno per realizzare questi obiettivi. di Gigliola Alfaro
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