Gli interessi sull’omofobia

Un uomo del deserto

Ho trovato nel web grazie alla segnalazione di un amico un blog gestito da un ragazzo omosessuale. Ecco come si presenta: “Eliseo Del Deserto è uno pseudonimo. Eliseo era il discepolo del profeta Elia. Il deserto “midbar” in ebraico è il luogo da cui viene la Parola, ma anche il luogo del passaggio, dell’esodo, verso la Terra Promessa. Scrivere sotto pseudonimo non è un’idea originale, non sono probabilmente uno scrittore, ma certamente un ragazzo, sempre più uomo, che ha bisogno e ama condividere la sua vita e le sue opinioni”.

Recentemente ha scritto una lettera aperta a Giuseppe Luigi Palma. Riporto per intero il suo scritto: “Sig. presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi Giuseppe Luigi Palma, mi chiamo Eliseo Del Deserto, sono un ragazzo omosessuale e vorrei darle il mio parere in merito alle sue dichiarazioni odierne. Anch’io penso che l’omosessualità non sia una malattia. Dare all’omosessualità tutta questa importanza?! Non credo sia realistico… L’omosessualità è molto meno. Ecco perché tanti uomini in passato omosessuali, oggi sono felicemente etero. La sessualità è un orientamento, lo saprà bene no? Penso alle bussole o alle navi, com’è facile cambiarne la rotta! L’omosessualità maschile è secondo me una grave carenza di amore vissuta durante l’infanzia, un immaturità affettiva, un rifiuto netto di crescere. Mi ricordo quando davanti allo specchio, da piccolo, dopo aver sentito litigare per l’ennesima volta, mia madre e mio padre, giurai di non crescere mai! Mi ricordo la veemenza con cui lo feci, in quelle parole volevo solamente dire: “Non voglio assolutamente diventare come mio padre!”.
La manif pour tous francese
Trovare un modello di mascolinità positiva e affettuosa mi è stato davvero difficile nella vita, anche quando ho incominciato ad avere esperienze omosessuali. Sì anche molti uomini come me non sono bravi ad amare. Siamo bambini egocentrici e capricciosi. Si scordi l’immaginario romantico del mondo gay descritto da alcuni registi come Ozpetek (che ammiro molto tra l’altro). Comunque essendo psicologo ne avrà sentite più di me! Non voglio convincerla di niente, se non dirle che vorrei essere libero di decidere da me stesso come cambiare, tanto quanto un uomo che decide di diventare donna. Mettiamola così: non mi interessa “guarire” dall’omosessualità! Non è l’omosessualità che mi rende infelice. Non mi dica quindi che ho interiorizzato una sorta di omofobia perché trovo invece per alcuni versi che quel tratto della mia personalità mi renda in qualche modo migliore, ed inoltre ho carissimi amici che stimo profondamente, omosessuali come me. Quindi nessun istinto nazista interiorizzato! Voglio però smettere di masturbarmi davanti a siti pornografici gay, voglio smettere di passare giornate intere a cercare un rapporto sessuale occasionale su internet, voglio essere libero di non guardare un ragazzo muscoloso che entra in metro ed immaginare parti anatomiche del suo corpo, voglio essere padrone della mia vita e sentirmi realizzato come maschio e se questo significa “guarire”, beh, allora sì… Voglio guarire da questa cosa qui, se proprio non vogliamo dargli un nome. Per brevi periodi, mi sono reso conto di riuscire ad instaurare intense e profonde amicizie disinteressate con maschi eterosessuali anche belli come Brad Pitt ed a desiderare un pacificante rapporto di tenerezza con delle ragazze. Questo mi fa stare bene, al contrario di quando provo a lasciarmi andare alle mie pulsioni omosessuali. Ora non le chiedo il quadro psicologico che emerge dalle mie parole, ma la possibilità di essere felice.  Conosce bene il significato della parola “empatia” (ho frequentato la vostra categoria per un bel po’ di anni) e so che ora che l’ho citata almeno proverà a pensare a quello che le ho chiesto”.
Manifestante al gay pride
Parole intense, su cui è necessario riflettere con attenzione. Mi chiedo come mai i media non si interessano alle questioni riportare dal giovane Eliseo.  Anche questa è libertà di pensiero e di espressione! Probabilmente ci troviamo dentro la gabbia dorata, la quale apparentemente indica la via della libertà, mentre in realtà siamo schiavi di quello che vogliono fare passare per la Verità.  Sovvertire la natura è gioco molto pericoloso! Intanto continua la lotta ideologica per porre le basi all’approvazione del DDL. Basta vedere un talk show sull’omofobia per capire che vogliono punire la libertà. Se vuoi leggere di più clicca sul link qui sotto:
Don Salvatore Lazzara (http://donsasolino.blogspot.it)

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