Andata e ritorno dall’Aldilà. E’ l’incredibile viaggio che sostiene di aver compiuto Gloria Polo, donna di origini colombiane che sta girando numerose parrocchie in Italia dove racconta la sua vicenda. «E’ il Signore che mi ha chiesto di diffonderla», dice lei, che da atea, è diventata dopo questa presunta esperienza nell’aldilà, una cattolica fervente.
La storia inizia il 5 Maggio 1995, all’Università Nazionale di Bogotà. «Io e mio cugino di 23 anni, anch’egli dentista, stavamo studiando per prendere la specializzazione. In quel giorno, che era di venerdì, intorno alle 16.30, camminavamo insieme con mio marito verso la Facoltà di Odontoiatria, per cercare alcuni libri di cui avevamo bisogno».
IL FULMINE E LA CATENINA
I tre camminano sotto una fitta pioggia. All’improvviso sono colpiti da un fulmine. «Mio cugino morì sul colpo. Il fulmine entrò da dietro, bruciandolo dentro completamente, e uscì dal piede, lasciandolo intatto all’esterno. Nonostante la sua giovane età, era un ragazzo molto religioso. Aveva una gran devozione per Gesù Bambino e ne portava sempre al collo una Sua immagine: si trattava di un cristallo di quarzo tipo medaglia. Le autorità dissero che fu il quarzo ad attirare il fulmine su mio cugino, perché entrò nel cuore bruciandolo tutto…».
IL CORPO USTIONATO
Quanto a Gloria, il fulmine le entra dal braccio, «bruciando spaventosamente tutto il corpo, sia fuori che dentro: in pratica sparì la mia carne; così anche i seni, specialmente il sinistro, al posto del quale rimase un buco. Fece sparire la carne del mio ventre, delle gambe, delle costole, carbonizzò il fegato, bruciò gravemente i reni, i polmoni, le ovaie… e uscì dal piede destro. Per la mia contraccezione, facevo uso della spirale, (un dispositivo intra-uterino a forma di T), e poiché il materiale di cui è fatto (il rame) è un buon conduttore elettrico, il fulmine carbonizzò e polverizzò anche le ovaie. Rimasi in arresto cardiaco, praticamente senza vita».
L’ALTRA DIMENSIONE
Mentre il corpo rimane lì carbonizzato, in quello stesso istante, ricorda Gloria, «io mi ritrovai dentro un bellissimo tunnel bianco di luce, una luce meravigliosa, che mi faceva sentire una gioia, una pace, una felicità che non ho parole per descrivere la grandezza di quel momento. Fu una vera estasi. Guardai, e nel fondo di questo tunnel vidi una luce bianca, come un sole, una luce bellissima…Dico bianca per dirvi un colore, ma si tratta di colori che non si possono paragonare a quelli che esistono sulla terra. Era una luce stupenda: sentii attraverso di essa come una fonte di pace, di amore, di luce…Quando salii per questo tunnel verso la luce, mi dissi: “Caramba, sono morta !” Allora pensai ai miei figli e sospirai: “Ahimé, mio Dio, i miei figliolini! Che cosa diranno i miei figli? Questa madre così occupata, che mai aveva tempo per loro…”. Infatti, uscivo al mattino presto tutti i giorni, e non rientravo prima delle 11 di notte».
L’ABBRACCIO CON LE ANIME
In quell’istante di vuoto per l’assenza dei suoi figli, senza sentire più il suo corpo, né la dimensione del tempo e dello spazio, Gloria, vede qualcosa di molto bello.
«Vidi tutte le persone della mia vita… In un unico istante, nel medesimo momento, tutte le persone, quelle vive e quelle defunte. Potei abbracciare i miei bisnonni, i nonni, i genitori (che erano morti)…tutti! Fu un momento di pienezza, meraviglioso».
IL LAGO STUPENDO
Un viaggio che la donna prosegue sino ad un lago stupendo. Ci sono tutt’intorno alberi belli, fiori profumati. «Tutto era talmente bello in quel giardino stupendo, così meraviglioso… Non esistono parole per descriverlo, tutto era amore…Fu in quel momento che mio cugino entrò in quel meraviglioso giardino…».
LA RIANIMAZIONE
In quello stesso istante Gloria sente la voce di suo marito. Si lamenta, piange e grida: “Gloria!!! Gloria! Per favore, non lasciarmi! Guarda i tuoi bambini, i tuoi figli hanno bisogno di te! Gloria, torna indietro! Torna indietro! Non essere vigliacca! Ritorna!”. «Io sentii tutto, e lo vidi piangere con tanto dolore… Ahimé, in quel momento Nostro Signore mi concede il ritorno... Ma io non volevo tornare! Quella pace, quella gioia di cui ero avvolta, mi affascinavano! Ma, poco a poco, cominciai a ridiscendere verso il mio corpo, che trovai senza vita. Lo vidi esanime in una barella dell’Università Nazionale di Infermeria. Vidi i medici che davano scosse elettriche al mio cuore, per togliermi dall’arresto cardiaco. Io e mio cugino eravamo rimasti più di 2 ore stesi per terra, perché i nostri corpi emanavano scariche elettriche, e non potevano essere toccati. Solo quando l’elettricità si scaricò completamente, poterono soccorrerci».
L’OPERAZIONE
Gloria viene rianimata. Adesso sente il dolore delle bruciature su tutto il corpo ed è trasportata d’urgenza all’Ospedale del “Seguro Social” dove è subito in programma un delicato intervento. «Mentre mi anestetizzavano, uscii nuovamente dal corpo, preoccupata per le mie gambe, in quello stesso momento, terribile e orribile… ».
RITORNO ALL’ALDILA’
E inizia un nuovo viaggio nell’altra dimensione. La donna attraversa la parete della sala operatoria, fa un salto nel vuoto e si ritrova ad attraversare dei tunnel che scendevano verso il basso. «Al principio c’era ancora un po’ di luce, ed erano come alveari in cui si trovava tantissima gente: giovani, vecchi, uomini, donne, che piangevano, e con urla spaventose stridevano i denti… Ed io, sempre più atterrita, continuavo a scendere, cercando di uscire da lì, mentre la luce andava via via perdendosi…».
SAN MICHELE
Ad un certo punto «vidi il suolo aprirsi, come una grande bocca, enorme! Era viva! Viva! Sentii il mio corpo vuoto, vuoto in un modo impressionante, e sotto di me un abisso incredibilmente spaventoso, orribile». Sull’orlo della voragine Gloria grida, è terrorizzata. «In quest’orrore così grande, proprio mentre sto per entrare nel vuoto, San Michele Arcangelo mi afferra per i piedi… Il mio corpo entrò in quell’abisso, ma i piedi rimanevano presi in alto».
LE ANIME DEL PURGATORIO
In quei momenti Gloria si rende conto che attorno a sé ci sono tante anime, non è sola, e quelle anime urlano come lei disperate. Sono le anime del Purgatorio. Non c’è Dio in questo vuoto e lei ne avverte l’assenza.
«Compresi dunque che quelle povere anime non potevano aiutarmi, e in questa sofferenza, in questa angoscia, cominciai nuovamente a gridare: “Ma qui c’è un errore! Guardate che io sono una santa! Io non ho mai rubato! Non ho mai ucciso!”». La donna vede anche i genitori e si sente sofferente perché sono costretti a vivere in quel limbo di disperazione.
LA VOCE
Mentre lei continua ad urlare di non aver fatto nulla di male e sopratutto di essere cattolica, lo scenario cambia. «Quando urlai di nuovo che ero cattolica, udii una Voce, così dolce, ma così dolce… Così bella, che riempì tutto di pace e d’amore, e fece sussultare la mia anima. Quelle orribili creature che mi stavano appiccicate, all’udirla, si prostrarono immediatamente in adorazione, e chiesero licenza di ritirarsi, perché non resistevano alla dolcezza di quella Voce: allora si aprì qualcosa, come una bocca verso il basso, ed essi fuggirono impauriti. Immaginatevi! Quando vedo quegli esseri, quei demoni orripilanti, prostrati lì… Al solo udire la Voce del Signore, (nonostante l’orgoglio di satana, per cui sentono la cosa come molto spiacevole), si buttarono in ginocchio!Quindi, vidi la Vergine Santissima prostrata, quando il sacerdote elevò Nostro Signore nell’Ostia, durante la Messa che veniva celebrata per l’anima di mio cugino. La Vergine Maria intercedeva per me! Prostrata ai piedi di Nostro Signore, raccoglieva tutte le preghiere che il popolo della mia terra faceva per me, e le Gliele consegnava».
IL DIALOGO CON GESU’
Comincia la risalita di Gloria. L’incontro con il Signore e la Madonna è il primo passo verso la sua Salvezza. Con quella Voce dialoga. Il Signore l’ammonisce per il suo impegno inesistente per la preghiera, il rispetto dei Comandamenti, l’essere stata una moglie poco attenta alla famiglia e ai suoi genitori, e troppo concentrata su se stessa e la carriera. Il confronto è franco. Il Signore le fa notare che la sua “risalita” deve ripartire da un maggiore con dialogo con Lui, dal sacramento della riconciliazione.Gesù mette a nudo i peccati e le mancanze di Gloria. Fino a farla riflettere sull’aborto che ebbe da giovanissima, il più grave dei peccati commessi dalla donna.
DAI COMANDAMENTI AL LIBRO DELLA VITA
«Dopo l’esame dei 10 Comandamenti, il Signore mi mostrò il “Libro della Vita”. Mi piacerebbe poter avere le parole per descriverlo. Che meraviglia! Vediamo tutta la nostra vita, le nostre azioni e le loro conseguenze, buone o cattive che siano, su noi e sugli altri. I nostri sentimenti e pensieri, e quelli degli altri. Tutto come un film.Comincia dal momento della fecondazione: vediamo la nostra vita a partire da questo momento, e da qui veniamo presi per mano da Dio, che ci mostra tutta la nostra esistenza».
IL MIRACOLO FISICO
Dopo questa “lezione”, il viaggio di Gloria nell’Aldilà finisce con il Signore che la sprona a raccontare tutto quello che le era accaduto. Allo stesso tempo, inizia un incredibile recupero fisico. «Quando il Signore mi fece ritornare, i miei reni non funzionavano, né mi facevano la dialisi perché non ne valeva la pena, dal momento che stavo per morire… Ma improvvisamente, essi ripresero a funzionare; lo stesso i polmoni, e anche il cuore ricominciò a battere con forza. Potete immaginare lo stupore dei medici! Ormai non avevo più bisogno delle macchine!». Gloria recupera anche seno e ovaie e può procreare nello stupore più assoluto dei medici.
di Gelsomino Del Guercio