Papa Francesco, Sabato 25 gennaio, presiederà per la prima volta una liturgia penitenziale a Las Garzas a Pacora, a est della capitale. Confesserà un gruppo di detenuti in confessionali realizzati da alcuni ragazzi del carcere, una scelta che rispecchia «l’attenzione particolare del Santo Padre a giovani che non potrebbero in alcun caso partecipare alla Gmg», ha sottolineato nel corso di un briefing sul viaggio il direttore ad interim della Sala stampa vaticana Alessandro Gisotti.
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Domenica 27 gennaio, dopo la Messa conclusiva della Giornata mondiale della Gioventù, Francesco visiterà la Casa Hogar Buen Samaritano, centro di accoglienza per persone con l’Aids che non hanno sostegno familiare o risorse economiche per potersi curare. In Paraguay il Pontefice argentino visitò un centro analogo. Occasione per affrontare il tema della sessualità? «Il Papa si fa lì messaggero di consolazione e speranza», ha risposto Gisotti, «il tema è farsi vicino ai giovani che soffrono».
Il Santo Padre partirà dall’aeroporto romano di Fiumicino mercoledì prossimo, 23 gennaio, alle 9,35, e giungerà a Panama 13 ore dopo, alle 22,30 (le 16,30 nel paese centroamericano).
Il giorno dopo, giovedì 24 gennaio, Francesco incontra il presidente della Repubblica Juan Carlos Varela (15,30 orario di Roma), rivolge il suo primo discorso alle autorità e al corpo diplomatico (16,40) e subito dopo poi incontra nella chiesa di San Francesco d’Assisi i vescovi centroamericani (Panama, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua). Nel tardo pomeriggio si trasferisce al Campo Santa Maria La Antigua, panoramica zona affacciata sul canale di Panama, per presiedere l’apertura della Gmg (23,30).
Il venerdì 25 gennaio dopo la visita al carcere minorile (16,30 orario italiano) il Papa presiede in serata la Via Crucis con i giovani nel Campo Santa Maria la Antigua (23,30).
Sabato 26 gennaio Francesco presiede la Messa con la dedicazione dell’altare della cattedrale basilica di Santa Maria la Antigua. Presenti sacerdoti, religiosi e movimenti laicali (15,15 in Italia). Poi pranzerà con un gruppo di giovani. In serata (dopo mezzanotte) presiede la veglia con i ragazzi nel Campo San Juan Pablo II – Metro Park.
Domenica 27 gennaio, infine, la Messa conclusiva della Gmg. Celebrata dalle 8 di mattina per evitare il gran caldo (le 14 a Roma). Alla fine il cardinale Kevin Farrell annuncerà la città della prossima Gmg. Prima di riprendere l’aereo, il Papa visita la Casa dedicata al Buon samaritano e incontra i volontari della Gmg.
Tra i temi che entreranno prevedibilmente nella Gmg panamense, ha detto Gisotti quello mariano, la questione ecologica (in vista in particolare del sinodo sull’Amazzonia di ottobre prossimo), la questione dei migranti («Quello di Panama e dei Paesi limitrofi è un popolo giovane, molti dei giovani a cui si rivolgerà Francesco sono migranti») e, in generale, «è una Gmg che vuole dare un forte segno di pace e riconciliazione in un’area come il Centro America dove si soffre molto».
Sono registrati 150mila giovani, dunque un numero inferiore rispetto alle altre Gmg, ma nel parco della Messa conclusiva possono entrare fino a 700mila persone. Il Papa, ha sottolineato Gisotti, ha voluto che la Gmg si svolgesse a Panama per favorire i giovani latino-americani. Già in questi giorni si stanno recando nel paese dal Nicaragua, da altri paesi limitrofi così come da altri paesi del subocontinente latino-americano come il Venezuela.
Al seguito del Papa vi saranno, tra gli altri, il nuovo sostituto Pena Parra al suo primo viaggio. Sempre alla loro prima trasferta in qualità di rappresentanti vaticani per le comunicazioni vaticane, il prefetto del Dicastero Paolo Ruffini, il direttore editoriale Andrea Tornelli, il portavoce Gisotti e il direttore dell’Osservatore Romano Andrea Monda.
Come di consueto farà parte della delegazione papale anche un dipendente vaticano. Poiché la trasferta è per una Gmg, una delle più giovani persone che lavorano nello Stato pontificio. Più precisamente una ragazza dei servizi tecnici del Governatorato – e il sociologo francese Dominique Wolton. Quest’ultimo ha fatto con il Papa il libro intervista «Dio è un poeta».
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