La Gioventù è un periodo cruciale nella vita di ognuno, un momento di scoperte, sogni e speranze per il futuro. Per un milione e mezzo di giovani provenienti da tutto il mondo, questo momento speciale si è concretizzato durante la veglia conclusiva dei giovani a Lisbona, con Papa Francesco come guida spirituale. Il tema principale della serata è stata la gioia missionaria, un concetto di importanza fondamentale che il Papa ha trasmesso ai giovani, invitandoli a portare questa gioia agli altri.
Durante la veglia, Papa Francesco ha scelto di parlare a braccio, abbandonando il testo scritto per instaurare un dialogo più spontaneo e intimo con i partecipanti. Questa decisione ha permesso di creare un ambiente più caloroso e di coinvolgere maggiormente i giovani, spingendoli a riflettere sul significato profondo della gioia nella vita.
“Io vi chiedo: voi che siete venuti a cercare qui un senso della vita, questo lo terrete per voi o lo porterete agli altri? La gioia è missionaria, quindi io devo portare questa gioia agli altri. Ma questa gioia che abbiamo, anche gli altri sono pronti a riceverla: dobbiamo portare tutto quello che abbiamo ricevuto, tutto questo è stato preparato nel nostro cuore per la gioia,” ha sottolineato Papa Francesco.
La gioia missionaria è vista come un dono da condividere con gli altri, non un tesoro egoistico da custodire solo per sé stessi. Il Papa ha invitato i giovani a riflettere sulle radici della loro gioia: genitori, nonni, insegnanti e figure significative che hanno contribuito a illuminare il loro cammino. E, così come hanno ricevuto questa gioia, anche loro possono essere per gli altri radici di gioia, contribuendo a diffondere felicità e speranza in un mondo spesso pieno di sfide.
Affrontando il tema della fatica e della caduta nella vita, Papa Francesco ha usato una metafora calcistica per sottolineare l’importanza dell’allenamento e della perseveranza. “Dietro un gol c’è moltissimo allenamento, dietro un successo c’è moltissimo allenamento. Alzarmi, non rimanere per terra e allenarmi a camminare. E tutto questo è possibile, si impara dai genitori, dai nonni, dagli amici: portiamoci l’un l’altro per mano. Camminare, e se si cade rialzarsi; camminare con una meta; allenarsi tutti i giorni nella vita.”
Il messaggio di speranza e di incoraggiamento del Papa ha toccato il cuore dei giovani presenti, offrendo loro una prospettiva positiva sulla vita e sul modo in cui possono affrontare le sfide quotidiane con coraggio. La fede in se stessi, negli altri e nell’amore di Gesù è ciò che li sostiene in questo cammino, aiutandoli a crescere e a svilupparsi come individui.
Infine, Papa Francesco ha riaffermato la forza dell’amore di Gesù, l’unico aspetto gratuito della vita. Questo amore incondizionato è un faro di speranza e un sostegno in ogni passo del cammino. Con fiducia e speranza, i giovani possono guardare alle loro radici, imparare dagli insegnamenti dei loro predecessori e andare avanti, senza paura.
La GMG Lisbona è stata un’esperienza trasformativa per i giovani partecipanti, un momento di condivisione, riflessione e crescita spirituale. Con le parole ispiratrici del Papa ancora nel cuore, sono pronti a tornare alle loro comunità e a condividere la gioia missionaria con il mondo, diffondendo amore, speranza e positività ovunque vadano.
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