Papa Francesco si recherà nella parrocchia di Santa Maria a Setteville, Guidonia, questa domenica 15 gennaio alle 16. Una visita straordinaria voluta dal Santo Padre per portare sostegno e conforto al viceparroco don Giuseppe Berardino, 47 anni, gravemente malato di sclerosi laterale amiotrofica da due anni.
Con l’occasione il pontefice celebrerà la Messa con la comunità parrocchiale. La notizia era stata accolta «con sorpresa ed emozione» dalla comunità. «Non ce lo aspettavamo – afferma don Luigi Tedoldi, parroco a Santa Maria da quasi 21 anni -. Non osavamo sperare in una sua visita in questo “angolino” di Roma».
L’emozione tradisce don Luigi che incrina la voce parlando di don Giuseppe, da lui considerato «come un figlio»: quando è stata diagnosticata la sclerosi, ha voluto che rimanesse in casa con lui. È arrivato nella parrocchia di Setteville quasi 14 anni fa quando era seminarista al Redemptoris Mater. Qui ha ricevuto l’ordinazione prima diaconale e poi, l’11 maggio 2003, sacerdotale. La malattia si è manifestata poco più di due anni fa. «Tutto ha avuto inizio con una caduta a un campo estivo con i ragazzi – spiega don Luigi -. In due mesi è rimasto completamente paralizzato, tanto da non poter usufruire neppure del computer per comunicare attraverso movimenti oculari. Al Policlinico Gemelli mi hanno detto di non aver mai visto un caso così rapido e violento». Amatissimo dalla comunità, in modo particolare dai giovani che seguiva, tanto che, nei fine settimana, quando l’infermiere è di riposo, una ventina di coppie si alternano al suo capezzale. «Hanno una grande riconoscenza nei suoi confronti e hanno deciso di essere al suo fianco anche nel week end di Natale», racconta commosso il parroco.
Santa Maria a Setteville è una parrocchia giovane, eretta quaranta anni fa, mentre la chiesa è stata inaugurata il 15 gennaio 2000. Una comunità viva: abbraccia infatti una popolazione di seimila abitanti e di questi più del 20 per cento partecipa attivamente alla vita parrocchiale. Sono per lo più famiglie giovani e numerose. «Abbiamo anche famiglie con sette figli – afferma don Luigi -; difficile trovare in questa comunità il figlio unico e nelle mie catechesi sostengo sempre che le relazioni non nascono dagli amici, un bambino non forma il suo carattere con le amicizie, ma con un fratello». La parrocchia vanta un oratorio, dove si svolge più attività formativa che ricreativa, frequentato assiduamente da 130 ragazzi fra i 13 e i 18 anni e animato da circa 20 coppie di giovani; presente anche un gruppo scout dell’Agesci composto da un centinaio di ragazzi. Ci sono inoltre otto comunità neocatecumenali, l’ordine della Santissima Trinità, il gruppo di preghiera di Padre Pio. Undici coppie di sposi preparano le famiglie al battesimo dei loro figli. Molto attiva anche la Caritas.
«Ordinariamente si spendono 1.000 euro al mese, sottratti dal bilancio della parrocchia, per la Caritas – spiega don Luigi -. Quest’anno sono stati spesi 37mila euro straordinari perché abbiamo casi di grave indigenza e interveniamo se bisogna pagare una bolletta o se una famiglia non riesce a far fronte alla rata del mutuo. Quando non riesco a intervenire da solo non faccio mai collette – ci tiene a sottolineare -; c’è sempre qualcuno pronto ad offrire il suo aiuto a chi è in difficoltà».
Fonte www.romasette.it di Roberta Pumpo