Ore di grandissima preoccupazione e preghiera per Papa Francesco, che – secondo alcuni fonti accreditate – sembrerebbe essere risultato negativo al tampone di queste ore, dopo che un monsignore a Lui vicino è stato ricoverato con urgenza.
Sanificati e messi in sicurezza gli ambienti della Segreteria di Stato Vaticano e di Casa Santa Marta, con grande coraggio il Santo Padre sta proseguendo nella sua quotidiana attività. Il monsignore in servizio alla Segreteria di Stato, trovato ieri positivo al coronavirus, è ricoverato al Columbus, la clinica gestita dal Policlinico Gemelli individuata come seconda struttura sanitaria Covid-19 a Roma oltre allo Spallanzani. La notizia del suo ricovero era stata anticipata ieri dal quotidiano Il Messaggero
.I dipendenti della Segreteria di Stato che possono aver avuto contatti con il monsignore italiano ora al Gemelli, sono stati convocati per sottoporsi al tampone. Alcuni dipendenti vaticani hanno risposto alla chiamata e sono smistati per le procedure nell’atrio della residenza di Santa Marta, mentre altri hanno fatto presente di essere già entrati in regime di isolamento.
Questa mattina il Pontefice ha celebrato regolarmente la Messa a Casa S. Marta.
Inoltre, come comunica il servizio di informazioni della Santa Sede, ha ricevuto questa mattina in Udienza:
– S.E. Mons. Giacomo Morandi, Arcivescovo tit. di Cerveteri, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede;
– Em.mo Card. Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti;
– S.E. il Signor Mario Juan Bosco Cayota Zappettini, Ambasciatore di Uruguay, in visita di congedo;
– Professor Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio.
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Domani, venerdì 27 marzo, il secondo atteso appuntamento. Alle ore 18.00 i cattolici di tutto il mondo sono invitati ad unirsi spiritualmente, attraverso i mezzi di comunicazione, al Papa che presiederà un momento di preghiera che durerà circa un’ora, dal Sagrato della Basilica di San Pietro, con la Piazza vuota, come lui stesso ha annunciato il 22 marzo al termine della preghiera dell’Angelus:
Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Ben
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