Tutto pronto in S. Pietro per la concelebrazione in onore della patrona dell’America Latina. Alle 16.30 faranno ingresso nella basilica vaticana le bandiere dei paesi del continente americano, che accompagneranno la Madonna di Guadalupe. Seguiranno la recita del Rosario guadalupano, preghiere e canti popolari d’Avvento e, alle ore 18, la Messa sulle note della Misa criolla del compositore argentino Ariel Ramírez scomparso nel 2010. Dirigerà l’esecuzione il figlioFacundo assieme al suo gruppo musicale. La voce sarà quella della cantautrice argentina Patricia Sosa , accompagnata anche dal coro romano “Musica Nuova”.
L’invito alla celebrazione è stato esteso a tutte le Conferenze episcopali del continente americano e alle delegazioni dei rispettivi governi. La speranza della Pontificia Commissione per l’America Latina, organizzatrice e promotrice dell’evento, è che possano prendervi parte un numero significativo di vescovi latinoamericani e statunitensi. Di certo, non mancherà la partecipazione degli immigrati che risiedono e lavorano a Roma: le comunità sudamericane hanno richiesto 3000 biglietti. Altri 1500 ne ha riservati il cappellano dei Filippini, giacché N.S. di Guadalupe è anche “Imperatrice delle Filippine”. Impossibile non credere che in quel pomeriggio saliranno al cielo tante preghiere per il buon esito del prossimo viaggio del papa, previsto proprio nello Sri Lanka e nelle Filippine (13-15 gennaio 2015). E non mancano neppure coloro che si aspettano l‘annuncio della visita papale al Santuario di N.S. di Guadalupe durante una tappa del viaggio negli Stati Uniti previsto nel settembre del 2015.
Non è la prima volta che in Vaticano si prega rivolgendosi alla Madonna di Guadalupe sulle armonie della Misa criolla. Già il 12 dicembre 2011 papa Benedetto XVI aveva commemorato questa solennità liturgica con una concelebrazione eucaristica. Alla fine della cerimonia rimase impressionato dall’“intensità e drammaticità religiosa” dei suoi canti. L’opera, eletta come una delle migliori creazioni musicali del secolo passato, fu eseguita anche dal celebre tenore spagnolo José Carreras il 12 dicembre 1988 nell’aula Paolo VI. In quell’occasione papa Giovanni Paolo II non poté essere presente, ma ricevette il tenore il giorno successivo. Poi bisogna risalire al 1974, quando Paolo VI invitò a Roma Ariel Ramírez per ascoltare in vivo dall’autore le canzoni che già erano diventate straordinariamente popolari in America Latina.
Una novità assoluta sarà invece la recita del Rosario guadalupano: otto decine, una per ogni sacramento e l’ultima per la Chiesa. Ogni decina sarà preceduta da una lettura e una preghiera con testi riferiti all’evento guadalupano e ai suoi legami con i sacramenti.
Tutti i vescovi e i sacerdoti presenti – che saranno numerosissimi – potranno concelebrare con il Santo Padre. Si sa già che sull’altare ci saranno il cardinale canadese Marc Oullet, Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, l’arcivescovo di Boston Sean Patrick O’Malley, fondatore del Centro Católico Hispano nel 1973, l’arcivescovo honduregno Óscar Rodríguez Madariaga, membro della commissione che si occupa della riforma della curia romana e probabile responsabile in pectore dell’area Giustizia e Carità che vedrà accorpati diversi dicasteri vaticani, il card. Norberto Rivera, arcivescovo metropolita di Città del Messico e custode della Sacra Immagine di Guadalupe che arriverà a Roma da un Messico convulsionato dalla scomparsa dei 43 studenti universitari. Con lui ci sarà il card. Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo metropolita di Aparecida in Brasile e Presidente della Conferenza episcopale brasiliana.
Infine, nella mattinata di sabato 13 dicembre, la Pontificia Commissione per l’America Latina ha anche organizzato un “evento guadalupano” che si terrà nell’auditorium dell’Istituto Patristico Augustinianum di Roma. Duplice obiettivo dell’incontro sarà confrontarsi a fondo sul significato del messaggio della Madonna di Guadalupe nella genesi dei popoli americani e rispondere alle sfide del momento attuale. L’incontro, nel quale si succederanno un video, canti, conferenze, dialoghi e preghiere, sarà presentato da padre Eduardo Chàvez, direttore dell’istituto superiore di studi guadalupani. È attesa la partecipazione di superiori e officiali dei dicasteri della Curia romana, di delegati di governi e membri del corpo diplomatico dei diversi Paesi del continente, di sacerdoti, religiosi e religiose latinoamericani che prestano servizio o compiono i loro studi a Roma, come anche degli immigrati residenti nell’Urbe per motivi familiari e di lavoro. di Daniele Metelli
Fonte: www.terredamerica.com
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