Uomini armati l’hanno fermato mentre rientrava in parrocchia. Dopo averlo tirato giù dall’auto e pestato fino a lasciarlo in fin di vita
L’hanno fermato mentre rientrava alla parrocchia di San José a El Adelando Jutiapa, nella zona di Las Brisas, nel dipartimento di Yupiltepeque. Armati con fucili e coltelli, l’hanno rirato fuori dall’auto.
Poi, l’hanno riempito di botte. Invano padre Juan Carlos Mendoza Alfaro ha detto di essere un sacerdote: i ragazzi hanno continuano a massacrarlo, per poi lasciarlo, in fin di vita, in un burrone. Il fatto è avvenuto sabato ma si è saputo solo oggi.
Da quasi una settimana, padre Juan Carlos, salvadoregno di nascita ma residente in Guatemala, lotta fra la vita e la morte all’ospedale di Jatiapa. Quest’anno, nel mondo, sono stati già uccisi dieci sacerdoti, uno ogni ventun giorni. Alla lista si aggiungono tre operatori pastorali. Più della metà -– sette – sono stati massacrati in America Latina che, anche quest’anno, rischia di aggiudicarsi il drammatico record di violenza contro preti, religiosi, laici impegnati.
Padre Juan Carlos mendoza Alfaro è salvadoregno ma vive in Guatemala
di Lucia Capuzzi per Avvenire
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