Don Francesco Cristofaro ha incontrato per Papaboys il giovane giornalista Fabio Mandato, reduce del suo primo romanzo. Edito da Marcianum Press il romando di Fabio si intitola: “Guidati da una stella. Il romando del piccolo Gesù di Nazareth, tra angeli, amore e profezia”.
D. Fabio da dove nasce l’idea di questo Romanzo e chi sono i personaggi principali?
R. Guidati da una stella nasce dell’amicizia con Gesù, che ho cercato di coltivare sin dall’adolescenza. Si tratta di un romanzo sui vangeli dell’infanzia di Gesù, che comunque non tradisco nella loro lettera, in cinque capitoli corrispondenti ai misteri della gioia. Quella del Rosario é una preghiera che amo. Per questo, da un lato mi piace richiamare l’invito di Giovanni Paolo II ai giovani prima di una Gmg proprio a recitare il Rosario; dall’altro, gli scritti su Gesù da parte di Benedetto XVI, che trovo, oltre che profondi, anche molto semplici e accessibili.
D. Qualcuno ha scritto recensendo il tuo libro: Fabio entra nelle case dei protagonisti e spera anche di entrare nel cuore del messaggio evangelico. Lo fa come “un cercatore”. Cosa cerca Fabio e cosa dovrebbe cercare ognuno di noi?
Ciascuno di noi è un cercatore e un teologo, nel senso che ha la capacità e la possibilità di dialogare con Dio. La vita è un cammino verso la felicità, e il Vangelo è l’unica chiave possibile. Questo cammino, però, non finisce mai e ha bisogno di essere alimentato sempre. I tempi che la Chiesa ci offre, come quello d’Avvento, servono proprio da palestre per il nostro spirito. E anche se nella nostra vita ascoltiamo più volte gli stessi brani della Scrittura, ogni volta ci dicono qualcosa di diverso e di più. In fondo si tratta di aprirsi alla sorpresa di Dio, di farsi sorprendere da lui. Ancora, di meravigliarsi, perché solo se saremo come bambini vedremo la vicinanza di Dio nella nostra vita.
D. Oggi, tutto è diventato lecito, possibile, fattibile: se lo voglio, se lo desidero lo faccio. Tu nel tuo romanzo rimani fermo ad una verità incontrovertibile: la famiglia di Nazareth è un modello di normalità, ci puoi approfondire?
I vangeli dell’infanzia, forse più di tutti, rischiano di essere considerati una utopia, se solo si pensa che ci troviamo dinanzi a eventi straordinari. Ma l’azione eccezionale di Dio non mortifica i tempi, gli spazi e le dimensioni dell’uomo. Gesù non viene fuori dal nulla, non è calato dall’alto. Ha una storia, è un uomo vero, pur rimanendo sempre Dio, cresce in sapienza e grazia in una famiglia vera. Sarà Giuseppe, sedendoselo sulle sue ginocchia, a introdurlo al mondo degli adulti, anzitutto presentandogli la storia del popolo eletto. Giuseppe ha custodito il Figlio di Dio e lo ha allevato perché avesse le responsabilità di un uomo vero. Solo imparando a diventare uomo, vivendo il suo tempo, Gesù ha potuto dare alla storia la sterzata decisiva e riempire quello stesso tempo e ogni tempo di eternità.
D. Fabio secondo te, l’uomo di oggi che ha confuso il messaggio del Natale riesce a scorgere la luce di quella stella? Non occorre piuttosto che ogni credente si faccia luce per guidare gli altri alla Luce vera?
La vera sfida del cristianesimo di oggi é testimoniare che Gesù ha diritto di residenza dappertutto, che non c’è luogo che sia escluso dalla sua luce. Usciamo da una grave crisi economica, viviamo nel tempo delle tante pretese, dei diritti che si moltiplicano e delle tante disperazioni e difficoltà. Siamo chiamati a essere luce per chi incontriamo sul cammino, non risparmiando mai la parola di speranza che ci viene dall’aver incontrato Gesù.
D. Cosa hai ereditato dalla scrittura di questo romanzo e cosa eredita il lettore che si accosta alle tue pagine?
Ogni libro arricchisce, e Guidati da una stella mi ha permesso di approfondire ancora meglio il cuore della Scrittura. Il cammino, grazie a Dio, continua, nella speranza di incontrarmi ogni giorno con il Signore, pur con tutte le mie debolezze, le mie fragilità. È solo offrendo al Signore tutto noi stessi, nella verità, niente di più o di meno, che egli potrà riempire il nostro cuore. Le tante presentazioni, poi, sono state l’occasione per dialogare e confrontarmi con tante persone. Questo è il mio arricchimento più grande.
D. Da giovane, cosa ti aspetti dal Sinodo della Chiesa sui giovani?
Il Sinodo è iniziato bene, con i giovani stessi coinvolti. È lo stile del dialogo, quello della famiglia. Lo stile per il quale non ci sentiamo né banali né fuori posto. Il Sinodo è l’occasione per capire che oggi c’è ancora spazio per Gesù, che il suo messaggio, se valido duemila anni fa, lo è anche oggi. Quello stesso messaggio che la Chiesa, da provvida madre, ci custodisce.
Grazie Fabio per aver aperto il tuo cuore ai nostri lettori. Mi piace concludere con le parole del tuo romanzo, le parole di Maria e Giuseppe a Gesù: Grazie per quello che abbiamo sentito. Presenta anche a noi la strada della felicità e dell’incontro con Dio. Noi risponderemo semplicemente: “Eccomi”.
Don Francesco Cristofaro
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