Al Signore non si rifiuta nulla, qualsiasi cosa Lui chieda. Anche se dovesse chiedere la nostra stessa vita, bisogna che gliela si doni all’istante. Essa è già sua. Non è nostra. Tutto è suo e di tutto Lui dovrà sempre poter disporre. A Dio nessuno potrà mai dare, senza il fondamento di una fede vera, forte, autentica, salda. Il Dio che chiede tutto è anche il Dio che ridona quanto ricevuto in una misura sovrabbondante. Elia chiede una focaccia per sfamarsi. Dio dona alla donna focacce per tutto il tempo della carestia.
Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non era piovuto sulla terra. Fu rivolta a lui la parola del Signore: «Àlzati, va’ a Sarepta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti». Egli si alzò e andò a Sarepta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere». Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”». Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia (1Re 17,7-16).
La donna non può presentarsi a mani vuote dinanzi al Signore. Raccoglie in casa gli spiccioli che possiede e si reca al tempio. Quanto Dio le chiede è capace di restituirglielo. È questa la fede che anima questa donna. Ma anche se non dovesse restituirglielo, Dio ha diritto a ricevere quanto è già suo. In questo senso la fede è anche liberante da ogni contraccambio. Non si dona a Dio perché dona a noi in cambio. Si dona e basta. Ci si priva noi per dare a lui. È questa la legge del vero amore. Se non entriamo in questa dinamica della vera fede e del vero amore, ci perdiamo. Vivremo sempre con il nostro Dio una relazione di mercato, non di amore.
Il tempio di Dio oggi sono i poveri della terra, è Cristo Signore, il nuovo tempio di Dio, che si è identificato con essi. Quando ci rechiamo alla presenza di questo nuovo tempio di Dio, mai dobbiamo andare a mani vuote. Sempre dobbiamo perlustrare la nostra casa e trovare in essa gli ultimi spiccioli, in modo da offrirli in obbedienza a questa legge eterna che è la legge della carità e della misericordia. Se non entriamo in questa visione di fede, mai entreremo nel tempio eterno di Dio che è il suo Paradiso.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera visione di fede.
(Movimento Apostolico)
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