Un politico, per me, vince quando riesce a parlare delle cose grandi con lo stesso linguaggio della mia vita piccola e quotidiana. Perché io colgo continuità tra quanto succede all’interno del Pd e la mia vita d’amore e di amicizie. Renzi dice che la minoranza del Pd è come Totò, si oppone a prescindere, e io capisco. Perché un matrimonio – per esempio – non finisce quando non ti ami più nel senso di quando finisce la passione. Un matrimonio – una relazione – si rompe quando si spezzano i rapporti. Quando tu, a prescindere da quello che io dica e faccia, dici e fai il contrario. Ha ragione Renzi.
Ci sono matrimoni che hanno deposto le insegne della passione ma vivono di un’amicizia e di un’intimità meravigliose: quella che solo dividere letto e bagno insieme per una vita ti dà. Può non sembrare romantico ma è vero e la verità è la migliore compagna di una vita. Un matrimonio non finisce quando litighi perché io non litigo con quella del piano di sopra, ma litigo con chi amo. Un matrimonio non finisce quando non comunichi più, perché anche il silenzio a volte sa parlare e poi una strada chiusa, se riconosciuta come tale, si può riaprire. Queste, sì, sono sofferenze ma nella vita si soffre anche. È normale e il matrimonio e i rapporti con i figli e le fidanzate e le amicizie sono, infatti, “la vita”. Ha ragione Renzi.
Invece quando l’altro, compagno, marito, amico, moglie, figlio che sia, è contro a prescindere, si è spezzato tutto. Anche se parli le ore, non vale nulla quello che dici e non vale nulla quello che fai. L’altro, anzi, ti risponde subito. Ma non perché è interessato ma perché ha una cartuccera di risposte contro a prescindere. E spara e fa sempre centro perché il suo bersaglio è lì accanto a sé, ed è il suo partito, la sua famiglia.
Fai bene, caro Matteo, a mescolare mariti, compagni, figli, amici, partiti con Totò. Fedeltà, amore, onestà intellettuale, rispetto reciproco, pazienza, ascolto, fiducia, tutto ciò che fa di un rapporto una cosa degna e bella non dovrebbe essere estraneo alla politica. Avere il coraggio di dirlo, ci sta benissimo.
Di Don Mauro Leonardi
Articolo tratto da L’Huffingtonpost