Antonietta Raco di Francavilla in Sinni (Potenza) era malata di Sla e in sedia a rotelle. Nel 2009 andò a Lourdes accompagnata dall’Unitalsi e durante l’immersione nelle piscine della grotta la sua vita cambiò. Antonietta Raco era malata di sclerosi multipla amiotrofica e costretta su una sedia a rotelle.
“Mi sono ammalata di sclerosi laterale primaria nel 2004, non riuscivo più a camminare. Dopo aver girovagato per medici e ospedali senza trovare nessuna diagnosi, il professore Adriano Chiò delle Molinette di Torino mi diagnosticò con precisione la malattia. Avevo problemi respiratori, non riuscivo a deglutire e parlavo a fatica”.
Nel 2009, decise di partire dal suo paesino Francavilla sul Sinni, in provincia di Potenza, per raggiungere Lourdes. Grazie ai volontari dell’Unitalsi, riuscì a raggiungere quel luogo santo e ad immergersi nelle piscine della grotta. A quel punto, una voce le disse: “Non avere paura!”.
“Mi misi a piangere, perché capivo che qualcosa stava succedendo. Poi sentii un dolore fortissimo alle gambe, come se le stessero strappando. Continuai a pregare e non dissi nulla alle volontarie di quella voce”.
Antonietta Raco non si era recata a Lourdes per chiedere un miracolo, che risolvesse la sua situazione, ma per sostenere con la preghiera una bambina malata:
“Non sono andata per chiedere la mia guarigione, ma quella di una ragazza del mio paese affetta da leucodistrofia. Sulle spalle, per tutto il pellegrinaggio, portavo la sua maglietta e la feci bagnare nelle acque delle piscine”.
Appena arrivata a Lourdes, però, cominciò ad avvertire che sarebbe stata la protagonista di un evento prodigioso:
“Vidi una grande luce partire dal fondo e andare verso l’ alto. In questa luce vidi la Madonna, in preghiera, rivolta verso il Santuario che mi invitava ad andare avanti. Non dissi nulla a nessuno”.
“Madonnina mia, ti ringrazio per avermi fatta arrivare qui. Dona la forza a me e alla mia famiglia per affrontare serenamente tutto quello che ancora deve accadere e guarisci, ti prego, questa bambina”, erano le invocazioni di Antonietta Raco.
Poi, tornò a casa, insieme a tutti gli altri pellegrini. Qualche giorno dopo: “Mentre ero seduta sul divano, ho sentito di nuova la stessa voce femminile che mi diceva: “Chiamalo e diglielo”. Non sapevo cosa dire, pensavo di avere le allucinazioni e che la malattia fosse peggiorata. Chiamai mio marito Antonio e mi alzai in piedi, feci qualche passo senza stampelle. Lui pensava che cadessi, in quel momento realizzai che a Lourdes ero io ad essere guarita”.
Ora, Antonietta Raco conduce una vita normale ed è anche diventata volontaria dell’Unitalsi. I dottori che, in seguito, la visitarono non seppero spiegare scientificamente la sua guarigione.
Fonte it.aleteia.org