RIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTO MARTEDI’ – I Vangeli di Matteo, Marco, Luca, parlano di tre donne che portano il nome d Maria. La prima: Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta; la seconda: una peccatrice senza nome “cui molto è stato perdonato, perché molto ha amato”; la terza: Maria di Magadala, guarita da Gesù e divenuta sua discepola. Pare che sia questa la titolare della memoria liturgica, per quanto una tradizione iconografica e agiografica faccia delle tre una sola persona. Maria Maddalena era presente alla morte di Gesù, fece la veglia al sepolcro; e fu la prima a vedere il Risorto portando l’annuncio agli altri discepoli.
L’allegoria dell’Amore nuziale acquista un significato sublime dopo che Gesù si è qualificato come sposo delle anime, nelle quali la grazia opera la più alta e perfetta comunione. L’Amore non conosce limiti, né ragionevolezza, è forte come la morte ed è totalizzante: sono i sentimenti di Maria di Magdala, la donna folgorata da Gesù, e di ogni discepolo che incontra il Maestro. Lei ha abbandonato il peccato per abbracciare senza esitazioni la parola di Cristo. Ha convertito il cuore! Evidentemente in quel tempo, non era facile seguire da “donna” il Signore. Maria nonostante tutto, ha sfidato per “amore di Gesù”, ogni barriera, ostacolo, fino a diventare la principale testimone della Resurrezione. E’ vero! L’Amore che viene da Dio, è capace di spostare le montagne. Noi, siamo innamorati di Lui allo stesso modo? Riusciamo a vincere noi stessi per seguirlo? L’intensa fede rende la testimonianza di Maria efficace e credibile. L’audacia della Maddalena sia per tutti i credenti esempio da seguire per risvegliarsi dal torpore dentro cui viviamo il nostro rapporto con Dio. a cura di don Salvatore Lazzara